Corpi al sole

Anche se è tutto un temporale, pioggia, freddo si avvicinano l'estate, il caldo torrido, le spiagge, i corpi bollenti stesi al sole. La mia stagione preferita. Quella bollente. Col sole a picco. Col lago e il mare e i fiumi e il tuffi ma anche le camminate in montagne fra terre arse dal sole, boschi prati di mucche e capre al pascolo. Di rifugi, di sdraio, asciugamani e nuotate.

Eppure a ogni estate mi tocca sorbirmi quella massa di sapientoni, illuminati che prendono per il culo le persone che amano stare in spiaggia per ore e giorni ad abbronzarsi, quei corpi al sole resi celebri da Agatha Christie/Poirot. Come se quei corpi fossero la manifestazione dell'imbecillità. Carne che si fa bruciare. Che si ammala di tumore. Dementi che dovrebbero trascorrere il loro tempo in maniera migliore. Insomma dei burini che non capiscono un cazzo. Per questi mostri d'intelligenza le vacanze bisognerebbe trascorrerle in giro per musei, visitando le città d'arte, i piccoli borghi incantati della penisola.

Voi direte Ma no, da cosa dici... e invece sono anni che me lo sento dire. Quando sono andato in Grecia e ho confessato che ho trascorso la maggiore parte del tempo a prendere il sole, nuotare e a dormire piuttosto che a girare per siti archeologici mi sono beccato un sacco di critiche da un certo tipo di persone, compresa la mia famiglia. Ma come, non ci sei stato? Ma come? Ho smesso di giustificarmi ma non di incazzarmi.

Forse un po' me la prendo anche perché mia madre era un corpo al sole.

Aspettava tutto l'anno il sole, il lago, il mare e la spiaggia per potersi sdraiare sullo sdraio a venti metri dall'acqua.

Su quello sdraio stesa al sole o al riparo sotto l'ombrellone trascorreva un mese ad abbronzarsi, a leggere giornali e riviste, quietava il dolore che le viveva dentro da sempre, sorrideva, conosceva romani/toscani/inglesi/svedesi/spagnole, dormiva, si rilassava, litigava, respirava iodio e magari si ammalava pure ma era una donna felice in quel mese, una donna con con la sua storia, con la sua vita e che non merita derisione, semplificazioni, offese.

Le spiagge dove centinaia e migliaia di persone si abbronzano sono uno sbocciare di vite, di diversità,di corpi uguali e diversi, di splendori e miserie, di sorrisi e sesso, di tremori e speranza, di sogni e cibo spazzatura, di trasformazioni e gioia. Non sono idioti. Non sono turisti di una razza inferiore.

Ho imparato a camminare sulla spiaggia.

Adoro ancora oggi il caldo e rimanere sotto il sole a leggere o semplicemente a pensare guardando il lago, il fiume, il mare.

Adoro immergermi in 'acqua.

Adoro addormentarmi su un lettino sotto un ombrellone.

Adoro camminare sulla battigia e poggiare i piedi sulla sabbia bollente.

Adoro sedermi sugli scogli e guardare lontano riflettendo sulla mia vita.

Sono rimasto quel bambino che appassisce quando arriva il freddo.

Ho sempre faticato a stare in mezzo alle persone e con gli anni va sempre peggio ma ieri ho trovato una splendida radura sul fiume e mi sono seduto senza maglietta con i piedi a mollo e mi sono messo a leggere.

A monte tre ragazzini usciti da IT giocavano a costruire dighe e alla guerra.

A valle una ragazza bellissima prendeva il sole in bikini con accanto una pila di libri e una bottiglia di birra.

Mi sono sentito bene sotto quel sole caldissimo.

E sapete perché ho scritto queste righe? Perché il sole e il caldo sono una cura per la mia depressione e perché nei giorni scorsi, dentro un supermercato, ho ascoltato una chiacchierata fra un gruppetto di coetanei pieni di spocchia che parlavano di musei, di Netflix, di feccia fascista e poi non riuscivano a capire come qualcuno potesse ancora voler trascorre le vacanze a Rimini o a Riccione o a Ostia.

Ho provato compassione per loro.

Commenti

  1. "I sapientoni, illuminati che prendono per il culo le persone che amano stare in spiaggia e al sole" chissà attraverso quali ragionamenti si sentono superiori, ma li considero coglioni.
    Dalle mie parti, a Marina di Ravenna, c'è il bagno Hana-Bi che ogni estate fa concerti gratuiti (ora no purtroppo) e non c'è niente di più bello che goderseli seduti sulle dune a piedi nudi con una birra. Sono vecchiaccio, ma me ne fotto e tutti gli anni ci vado almeno due/tre volte. Pensa che nel 2005 ci suonarono The National: non erano ancora conosciuti, era appena uscito Alligator.

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    1. Cazzo l'Hana Bi è uno di quei posti che vorrei aver vicino a casa per vederci qualche concerto. Io non ne posso davvero piu' di una serie di semplificazioni del cazzo. Ti dico solo che il mio povero zio paterno, Antonio, amava la spiaggia, i racchettoni, il nuoto, le biglie, l'abbronzatura e da leggere sotto l'ombrellone si portava i classici greci (senza traduzione) e Tex.

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  2. Delle vacanze estive mi piacevano i giorni di pioggia.
    Erano i giorni dell'imprevisto.
    Erano il colpo di scena, il fuori programma, l'incontrollabile.
    A dieci anni quei giorni avevano il sapore dell'attesa. C'era da inventarsi la giornata e a me andava bene così. Niente sole a picco, niente calura, niente canicola, solo aria fresca nella gambe scoperte e odore d'erba bagnata.
    Quei giorni erano il mio respiro dopo troppa asfissia. Volevo non finissero mai, ma poi puntualmente tornava sempre un'altra giornata di sole cocente.
    Ora, a oltre quarant'anni dell'estate odio sempre quella sensazione di staticità.
    Adesso, quando mi chiedono cosa ti piace dell'estate rispondo ancora i temporali.

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    1. Grazie simone per averlo scritto perché mi restituisce tutta la diversità che viene spesso dimenticata. Io per esempio amo tantissimo camminare in mezzo alla nebbia padana.

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  3. Io odio il caldo la sabbia bollente le spiagge affollate la puzza di crema solare le discoteche la gente che inzozza ma sai che ti dico a me va bene così, almeno in montagna trovo meno gente.
    Anzi sono preoccupata che questo anno tanti scelgano la montagna per problematica covid.

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    1. Bene per te. Io non sto dicendo che uno deve amare per forza il caldo o la spiaggia, contesto il fatto che si considerino, a prescindere, come dei dementi o dei burini quelli che amano trascorrere le proprie vacanze in spiaggia. E ti posso assicurare che sono anni che sento queste stronzate superficiali e banali che mi fanno davvero imbestialire.

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  4. Detesto l'estate. Non mi piace il caldo, né il sole rovente, né il mare con annessi e connessi. Ma questo lo sai già benissimo.
    Però di chi ama starsene a bruciarsi al sole dove gli pare, onestamente, non me ne importa niente. Ognuno fa quel che vuole senza essere demente né burino.

    Io preferisco andare in giro per musei, parchi e borghi. Faccio quello che mi pare a modo mio. Come tutti.

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    1. Lo so, eppure nella mia vita da un certo tipo di gente me ne sono sentite dire di ogni colore quando spiegavo come amo trascorrere le mie vacanze e in generale l'estate. Cambiavano idea solo quando gli dicevo Sai, sono stato a vedere quella mostra o leggo quasi trecento libri l'anno ma da anni ho smesso di farlo perché sembrava una giustificazione o una sorta di richiesta di perdono. Che se ne vadano a fanculo.

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