"kaddish.com" di Nathan Englander (Einaudi, traduzione di Silvia Pareschi)
Sono molto affezionato a Nathan Englander. Lo seguo sin dalla sua prima raccolta di racconti, Per alleviare insopportabili impulsi, che acquistai a Lecco nell'allora Punto Einaudi di Bruno Biagi. Avevo vent'anni e stavo vivendo uno dei periodi peggiori della mia vita. Stavo cercando dei racconti e Bruno mi disse quelli di Englander avrebbero fatto per me. Sono cresciuto anche insieme ai suoi libri. Da allora sono passati 21 anni e sono ancora felice di poter leggere le nuove opere di questo incredibile scrittore. "kaddish.com" (Einaudi, tradotto dalla sempre incredibile Silvia Pareschi) è un romanzo che diverte e fa pensare e che come al solito mescola comicità, religione ebraica, ortodossia, laicismo, modernità e Gerusalemme con questo Larry, ebreo ortodosso di Brooklyn che con la religione ha parecchi conflitti e che alla morte dell'amato padre decide di affidare (la faccio semplice per non svelare troppo del romanzo) le preghiere rituali a un sito internet con dei ragazzini che pregano al posto suo quando non se la sente per niente di trascorrere ore, giorni e mesi in rituali che gli sembrano un po' folli, noiosi, inutili.
Anni dopo Larry è tornato a Dio, insegna, si è fatto crescere la barba, si è sposato, ha due figli, non ha computer/internet ma quel tradimento verso il padre e verso Dio non se l'è mai perdonato e rivuole indietro quanto ha perso e sprecato e, disposto a tutto, dovrà infilarsi nei dedali di Gerusalmente per trovare la verità e un nuovo senso alla propria vita.
Un romanzo dal sapore picaresco (con una prima parte splendida ambientata nella casa della sorella di Larry) che fa proprie e rielabora in forme nuove e sorprendenti le pagine di Roth, Kafka, Woody Allen, Bellow e della Bibbia e che s'interroga sulla possibilità di convivenza fra religione e modernità, sul significato della preghiera, sul senso di colpa che non ti abbandona per tutta la vita, sulle tradizioni, su internet che è un universo infinito immateriale ma anche cosi' tanto concreto come il Paradiso.
Ci si diverte e ci si commuove leggendolo e personalmente mi sono sentito molto ma molto come Larry, un po' un farabutto, un po' stupido, sempre alla ricerca di qualcosa, confusionario e con una gran voglia di cambiar vita.
"- Fidati, Larry, non ha importanza se non credi. Questo periodo della tua vita ti sembra eterno, ma se sei fortunato la vita è lunga, e un giorno questa eternità ti sembrerà effimera. Credi che io, alla tua età, avrei mai immaginato questo momento? Che sarei arrivato al 1999, sull'orlo del nuovo millennio, per salutare un bel figlio adulto alla fine dei miei giorni? Posso dirti che già allora mi sentivo vecchio e credevo di sapere tutto - . Suo padre gli aveva stretto debolmente la mano. - Sei un bravo ragazzo. E prego di non rivederti finché non arriverai a centoventi anni. Ma per te, figliolo, quando verrà il momento di prendervi posto, quella tavolo sarà una benedizione senza fine." (pag. 13)
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