Chiusure, filiere, indotto, Califone

 


 In questi giorni ho letto un articolo sulla crisi dei fornitori rimanendo sconvolto dal tenore di alcuni commenti che palesavano una totale ignoranza su cosa sia una filiera e l'indotto di una qualsiasi realtà economica. Dopo un anno di pandemia è proprio da coglione non avere ancora compreso che le chiusure, i lockdown, le zone con le varie gradazioni di colore (creano confusione e impediscono ogni tipo di programmazione), i divieti non colpiscono solo quei settori e categorie che sono costretti a chiudere o a lavorare a singhiozzo ma un mondo vasto, quasi impensabile se non si prova a guardare fuori dal proprio ombelico.

Credo di averne già scritto ma ormai sono davvero incazzato.

Sono un dipendente di una catena cinematografica e pensare che solo la Catena e noi come personale siamo stati danneggiati da questa crisi è davvero da folli teste di cazzo. 

Intorno al Multisala dove lavoro (non sto parlando del Film ma anche su quel mondo ho notato un'ignoranza mostruosa) ruota un mondo vastissimo: i produttori di bibite, dolci, caramelle, mais, olio, patatine, pizze, carta, inchiostro, magliette, torte; i fornitori/camionisti che trasportano la merce; i rappresentanti di tutto il materiale che verrà acquistato (un paio di loro li conosco da una vita e sono letteralmente alla frutta) e i relativi produttori che nel mio caso sono prodotti di pulizia/aspiratori/pezzi di ricambio (voi non avete idea di quanta roba acquisto in un anno per garantire la pulizia del Cinema); gli organizzatori di eventi; i grafici; il servizio di catering; gli elettricisti/idraulici e tutto il resto dei manutentori; i servizi di sicurezza per alcuni eventi particolari. 

Se la situazione si protrarrà ancora a lungo non chiuderà solo il Cinema e non ne scrivo per catastrofismo ma perché parlo con questa gente che lavora. 

Vi confesso che mi è anche capitato di sentire qualcuno rallegrarsi per questa situazione auspicando un ritorno a un passato idilliaco che sta solo nella loro testa.

Non azzardatevi a parlarmi di emergenza sanitaria perché in questo anno ho perso persone che conoscevo e che erano miei parenti, mio cognato/mia cugina hanno rischiato la pella, mio padre è un soggetto a rischio e si ammalasse morirebbe dopo tre giorni. E conosco anche tante persone molto fragili che per colpa di lockdown e situazione economica sono precipitate in una depressione fortissima e hanno ripreso a fare cazzate. Per fortuna in questi sono riuscito a reggere ma anche io confesso di aver superato i limiti varie volte.

Nel 2020 ho guadagnato metà del 2019 e per fortuna dopo averci costretto a non lavorare ci hanno dato il lavoro ridotto.

Ho scritto queste due righe perché ne ho davvero pieni i coglioni.

E comunque ieri ho parlato con una mia amica che ha un allevamento/coltivazione biologica ed è in crisi perché non ha quasi piu' occasione di vendere i propri prodotti, le persone hanno meno soldi e i suoi prodotti non costano pochissimo. Le tremava la voce e poi è scoppiata a piangere. 

E poi c'è mio cugino di cui dopo tanti anni è riuscito a diventare proprietario. Se prova a lamentarsi della situazione lo trattano come un evasore fiscale, un ladro e a 60 anni ha un'utilitaria, una piccola casa arrivata da un matrimonio andato in frantumi e tanti debiti proprio mentre la sua attività stava decollando.

 

(All My Friends Are Funeral Singers)

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