"Cuori vuoti" di Juli Zeh (Fazi Editore, traduzione di Madeira Giacci)

 


 "Gli astensionisti stufi della democrazia vincono le elezioni, mentre i democratici impegnati smettono di votare. I giornali di un certo spessore intellettuale lavorano per il superamento dell'Umanesimo, mentre i giornalacci populisti si appigliano agli ideali dell'Illuminismo. In un mondo di contraddizioni non è possibile pensare e parlare, perché ogni pensiero si nega da solo e ogni parola significa il suo contrario. Tra tutti questi paradossi, l'animo umano non trova più posto, Britta non può più essere elettrice o cittadina, e nemmeno cliente o consumatrice, ma nient'altro che una prestatrice di servizi, che accompagna il viaggio collettivo verso l'abisso. In un mondo del genere è possibile essere contro la violenza politic e gestire un'azienda come il Ponte. Il dolore per tutto questo non l'ha mai abbandonata. Si è incapsulato, autoesiliato nello scantinato della sua personalità. Britta vorrebbe tratteggiare intorno a ogni pagina di giornale una cornice nera, perché sono annunci funebri questi, necrologi di un amico defunto. Riposa in pace, dibattito pubblico, sei stato il migliore padrone di casa di tutti i tempi. C'era sempre posto alla tua tavola, eri sempre disposto a cene vivaci o uscite al bar, eri capace di essere lotta e gioco, ma anche patria e scopo. Ci lasci, inconsolabili, soli, distrutti." (pag. 216)

Ogni volta che leggo un romanzo di Juli Zeh resto sempre spiazzato dalla bravura della scrittrice tedesca di coniugare, grazie a uno stile apparentemente semplice, trame avvincenti e mai banali e riflessioni sulla società contemporanea. 

Mi è accaduto anche con "Cuori vuoti" (Fazi Editore, traduzione di Madeira Giacci) uscito originariamente nel 2017 e che è uno straordinario romanzo distopico/thriller/drammatico. 

Lo scenario è quello di un mondo nel 2025 post Brexit/Trump/Frexit e una Germania che ha visto le dimissioni fra i fischi di Angela Merkel e la salita al potere della BBB, dietro la cui sigla/progettualità è facile leggere l'AFD o tutte quelle formazioni di destra/sovraniste. 

Un mondo dove il terrorismo è tenuto sotto controllo, teleguidato e ha smesso di creare vero disagio e paura. E come è stato possibile? Grazie a una coppia alquanto strana: Britta, una qualunque madre di famiglia, e Babak, iracheno gay, che hanno creato una piccola società chiamata Il Ponte che offre servizi d'aiuto e assistenza ad aspiranti suicidi  ma con l'opzione di offrire a quelli fra di loro che non vogliono assolutamente desistere dal proprio istinto di farla finita la possibilità di dare uno scopo alla propria morte trasformandoli in carne per le organizzazioni terroristiche (compreso l'ISIS, ecoterroristi, PKK) per inscenare attentati suicidi, facilmente gestibili e non particolarmente "violenti". 

Tutto sembra scorrere liscio per Britta e Babak per ma un tentato attentato terroristico fuori dagli schemi e dal loro controllo rivela che qualcosa sta cambiando, che il giocattolino forse si è inceppato e che un secondo soggetto è pronto a fare concorrenza.

Non aspettatevi il romanzo thriller classico perché Juli Zeh non rientra assolutamente in tutta quella galassi di autori/libri/film/serie che acchiappano il lettore/telespettatore con ogni genere di inganno e intrattenimento. Alla scrittrice tedesca interessa raccontare la deriva del mondo contemporaneo, le nostre piccole miserie e contraddizioni, il nostro bisogno di controllo, l'indifferenza dei cittadini verso la sottrazione continua di diritti e verso l'impegno politico e l'esercizio del voto, la voglia di sentirsi al sicuro nelle nostre belle casette e cittadine linde e tutto garantito (preferibilmente senza stranieri/problemi/rischi/pericoli/deboli). 

Ed è soprattutto, ma non vi svelo altro, una splendida riflessione su cosa sia (diventata) la democrazia e fino a che punto e con quali mezzi, compresa la violenza cieca, siamo disposti a sacrificarla.

Britta e Babak, per riprendersi le proprie vite e tornare a respirare, alla fine compiono una scelta etica che per molti lettori risulterà incomprensibile.

Resterete letteralmente senza parole leggendo il finale di questo libro.

Un finale che pone una domanda gigantesca sulla libertà e su come fare a difenderla e a farla vivere. 

 

(Mogwai fear Satan)

Commenti

Post più popolari