"Il regno di Matto" e "Il Cinese" di Friedrich Glauser (Sellerio, traduzione di Gabriella de' Grandi)

 

Con "Il regno di Matto" e "Il Cinese" (Sellerio, tutti e due tradotti e curati Gabriella de' Grandi) ho terminato la lettura dei romanzi di Friedrich Glauser dedicati al sergente Studer che avevo preso in prestito dalla biblioteca. Fra questi due sono rimasto affascinato particolarmente da "Il regno di Matto" con Studer impegnato in una difficile indagine all'interno di un ospedale psichiatrico. Glauser è incredibile nel rendere da un lato, col suo classico stile che unisce visionarietà/umorismo e grande compassione/attenzione per le vite di quegli uomini e donne ai margini della società, le atmosfere dell'ospedale psichiatrico che finiscono per irretire e sconvolgere anche la mente dei semplici visitatori o di quelli che continuiamo a ritenere i Sani e dall'altro  raccontare gli internati e i dottori coi loro orrori/problemi/turbe/possibilità di guarigione/menzogne. 

Un romanzo claustrofobico, angosciante e decisamente spiazzante.

Dopo questi cinque libri la considerazione che posso fare su Glauser è che un autore tutto da scoprire, leggere, valorizzare maggiormente e dal quale magari prendere ispirazione ma l'ho trovato anche un po' invecchiato in alcuni passaggi e verso il sergente Studer non sono riuscito a provare un vero e proprio trasporto come invece mi accade col commissario Maigret. Ecco, forse, se dovessi fare un confronto fra i due autori mi sembra che Maigret non ha perso nulla in freschezza mentre Studer sembra un personaggio di un'altra epoca, quasi macchiettistico, appartenente ad un'altra epoca e anche ad un'altra Svizzera.

Tutto qui.


(Moth)

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