"Krock & Co." - "Il grafico della febbre" di Friedrich Glauser (Sellerio, traduzione di Gabriella de ' Grandi) + Rowan Atkinson

 

Ho terminato fra ieri e oggi la lettura degli altri due romanzi di Friedriche Glauser presenti in questo volume edito da Sellerio: "Krock & Co." e "Il grafico della febbre" che hanno confermato la bravura dello scrittore svizzero nel mescolare romanzo poliziesco, atmosfere rarefatte e visionarie, minuziosa indagine delle miserie umane, ironia profonda, sensualità, la Svizzera profonda ma anche, nel caso de "Il grafico della febbre", Parigi e il Marocco in una postazione della Legione Straniera (e in questo romanzo Glauser fa brillare le sue esperienze nella Legione ma qui la narrazione si fa fin troppo pesante e qualche segno di ruggine si sente). 

Fra i due ho preferito "Krock & Co." dove il sergente Studer che sta festeggiando in una località di villeggiatura sulle Alpi il matrimonio della figlia si vede invischiato in un delicatissimo caso di doppio omicidio e che vede coinvolta anche una sua ex fiamma giovanile. A parte la storia molto particolare e giocata magistralmente nel suo centinaio di pagine scarse mi ha colpito di questo romanzo la delicatezza e compassione con cui l'autore tratteggia la figura dei due fratelli Graf: due uomini fragili e ai margini con uno che vive e accudisce gli animali e l'altro balbuziente e sfruttato miserevolmente. Tutti e due i romanzi sono legati da un tema comune: il denaro, l'avarizia e tutte le meschinità e violenze e sotterfugi per poterlo accumulare, dissipare, sfruttare per corrompere le persone. 

In tempi di serie tv sarebbe bellissimo che la televisione svizzera potesse trarre una serie da questi romanzi con protagonista il sergente Studer.

Anche perché ho personalmente trovato bellissimo il Maigret, solitario/dolente, interpretato da Rowan Atkinson. 

Lo stesso Atkinson che in questi giorni si è espresso in questo modo sulla cappa di conformismo che sta scivolando sopra di noi: "Ormai è diventato 'con noi o contro di noi'. E se sei contro di noi meriti di essere silenziato. Dovremmo esporci a uno spettro più ampio di opinioni, invece c'è l'equivalente digitale di una folla nel Medioevo in giro per le strade in cerca di qualcuno da bruciare. Fa paura alle vittime di questa caccia alle streghe e fa paura anche a me per il nostro futuro" (da Repubblica)


 

(Dead For Days)

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