Pierre Drieu La Rochelle

Pierre Drieu La Rochelle è uno di quegli autori che mi hanno segnato di più nella mia vita. Lo considero un amico, l'abbraccio della giovinezza, un esempio al quale guardare quando scrivo e cerco di vivere. Lo considerano un autore maledetto, un filo nazista, un fascista, un autore minore, un autore da non leggere ma io non smetterò di volergli un bene dell'anima e di consigliare sempre i suoi libri. Ho smesso da tempo di vergognarmi dei libri e autori che amo, delle mie contraddizioni, delle mie contaminazioni, del mio corpo, della mia vita, della mia disperazione. Quanto mi sarebbe piaciuto frequentarlo, parlargli, fumarci una sigaretta insieme, litigarci, mandarlo a cagare, fargli leggere qualche mia pagina.

Li ho tutti i suoi libri tradotti e stanno sparsi fra le varie case. Drieu mi dà forza, mi mette a nudo. 

In questi giorni sono tornato a rileggere "Cani di paglia":

mentre è appena uscita per Oaks Editrice la sua biografia scritta da Pol Vandromme e che cercherò di leggere il prima possibile:

 E su Il Giornale ne ha scritto Luigi Iannone: "Rivivere l'eterna giovinezza di Pierre Drieu La Rochelle"

(Drained By Diamonds)

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