"Le amazzoni" di Manuela Piemonte (Rizzoli) + altre cosine, tipo la mia voce

 

Mia nonna paterna, gli zii e le zie di mio padre, i miei due zii materni trascorsero tutti quanti dei mesi nelle colonie fasciste. Mia nonna ne conservava dei bei ricordi perché divenne amica per tutta la vita di due bambine incontrate laggiù. Mio zio Ezio mi raccontava che durante la colonia aveva imparato a nuotare e a fare a botte coi ragazzini più grandi. Non mi hanno raccontato poi molto i miei parenti perché sono sempre stati e lo sono ancora (la mia prozia Angelina ha 90 anni) persone schive e di poche parole. E anche per questo motivo e per le belle recensioni che lo accompagnavano che ho deciso di leggere il romanzo d'esordio di Manuela Piemonte “Le amazzoni” (Rizzoli) che racconta di tre sorelle (Sara, Angela e Margherita) che vivono nella colonia libica e che, pochi giorni prima del 10 giugno 1940 con l'entrata in guerra dell'Italia vengono, insieme ad altri tredicimila bambini figli dei coloni vengono trasportate in Italia per trascorre l'estate nei campi estivi del regime dove le tre sorelle trascorreranno mesi e anni durissimi, affrontando le angherie del regime, le privazioni della guerra, la morte, la lontananza da casa ma conservando sempre nel cuore e nella mente il ricordo della guerriera amazzone, ricercata dal regime fascista, che avevano intravisto mell'oscurità in sella a un magnifico cavallo pochi giorni prima di lasciare la propria famiglia.

Grandi premesse e ambizioni ma “Le amazzoni” mi ha profondamente deluso e anche un po' irritato e sin da subito mi son chiesto se non fosse stato scritto con l'intento di trasformarlo in una fiction o in una serie tv (visto che sono polemico confesso la mia totale lontananza sia dal Montalbano di Camilleri che da quello col volto di Zingaretti e rispetto a questo genere di opere televisive/letterarie preferisco una qualunque sit comedy scadente statunitense). L'ho trovato un romanzo ingessato, prevedibile, piatto, scolastico e con alcune scene che sembrano proprio costruite per stuzzicare l'appetito di un pubblico televisivo, come ad esempio in questo passaggio “Un'ultima occhiata di intesa e non ebbe più dubbi: doveva essere di sua sorella lo sputo che, come una scia luccicante di lumaca, colava giù sul muro. Colava e colava a un centimetro del ritratto, come per raggiungere l'occhio desto del duce.” (pag. 76) e seppure la storia sia forte e drammatica non sono riuscito a sentirle vive queste bambine, ad appassionarmi a loro, a piangere con loro, a respirare insieme a loro la voglia di libertà. 

Una rande occasione persa e sono ancora alla ricerca di un romanzo contemporaneo ambientato durante il fascismo che mi sappia convincere appieno.

E concludo: ogni volta che leggo un romanzo che vede per protagonisti bambini o adolescenti penso sempre che il migliore di tutti, fra i viventi, a scriverne sia Stephen King.

 


 

Intanto ho puntato anche "Solo" (Mondadori) di Riccardo Nencini dedicato alla figura di Giacomo Matteotti.

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Uno dei miei sogni è assistere a un concerto dal vivo di Sharon Van Etten.

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Alla fine di questa registrazione c'è pure la mia voce. Che imbarazzo.

Commenti

  1. Concordo su quanto dici di King. Nella postfazione di On writing, la sua autobiografia, lo stesso King dice di essere stato equiparato da alcuni critici a Dickens, proprio per la sua capacità, esattamente come Dickens, di scrivere dell'adolescenza e della giovinezza. Del resto basta leggere romanzi come It, oppure i racconti lunghi contenuti in Stagioni diverse, per rendersene conto.
    King, naturalmente, ha sempre rifiutato questo accostamente, dicendo di non sentirsi assolutamente degno.

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    1. Per me King è uno dei piu' grandi scrittori viventi e non solo. Le sue ultime opere non mi hanno convinto ma sono cresciuto con lui e ogni volta che torno a rileggere i suoi romanzi e racconti che preferisco trovo sempre nuove sfumature e riassaporo tutta le emozioni della mia giovinezza. It me lo regalo' mia madre e fu uno di quei suoi regali che mi cambiarono la vita.

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    2. Letto e riletto. Di King mi piacciono le opere che arrivano tipo fino a metà anni '90, poi il resto altalenante ma sono mesi che voglio leggere alcune sue opere che ho perso.

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  2. Cavolo, mai letto niente di Ling, mi sono fermata a Dickens !

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    1. King (anche se tu parli di Ling) è uno scrittore incredibile e fra qualche decennio ci si ricorderà di lui come di Dickens

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