"Primavera" di David Szalay (Liberilibri, traduzione di Anna Rusconi)

 

Questo è uno di quei romanzi che mi hanno preso sin dall'inizio e che non mi va di recensire ma che mi va soltanto di consigliare. Ogni altra parola è sprecata. Se andate sul sito della casa editrice trovate tutte le recensioni che volete ma questo è uno di quei romanzi che se lo spieghi vuol dire che vuoi togliere al lettore il piacere di leggerlo. In realtà quasi sempre funziona in questo modo. Anche io lo faccio e me ne vergogno. Mi sento sempre in colpa quando scrivo due righe sui libri che leggo. Lo faccio per alimentare il mio narcisismo e sprecare fiato e tempo. Perché sono un coglione.  

E mentre lo leggevo ho riflettuto su tutte le relazioni che ho avuto nella mia vita, sul poco amore che ho dato, su quanto io sia una persona difficile da frequentare e da amare, su quanto io sia una persona superficiale, stupida, senza cuore e su quanto mi faccio schifo ogni volta che mi guardo allo specchio.

Commenti

  1. E quanto ti piaccia fare del melodramma !
    Va beh scherzo, colpa dell'eccessivo pathos di cui sono intrisi i romanzi del buon vecchio Dickens.
    Hai una zanzara sulla mano, uccidila!

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    1. Melodramma in costume e gonnella. Era una formica volante attirata da una goccia di birra sulla mano.

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