"Un uomo da niente" di Jim Thompson (Einaudi, traduzione di Luca Briasco) + Nivhek - After Its Own Death/ Walking In A Spiral Towards The House

 

"Non riesci a lavorare. Non riesci a vivere, e neppure a morire. Hai paura di morire, perché da morto non potrai più difenderti, quando rideranno di te." (pag. 13)
 
Rileggere i romanzi di Jim Thompson è un po' come volersi fare del male a tutti i costi ma è quel tipo di male che mi fa star bene. Che cazzo di grandissimo scrittore è stato. "Un uomo da niente" (Einaudi, traduzione di Luca Briasco) è una storia cupissima con protagonista Clinton Brown, un giornalista alcolizzato che ha perso in guerra la propria virilità, che ha mollato la moglie non riuscendo piu' a soddisfarla sessualmente e che giorno dopo giorno scivola in una spirale di omicidi, violenze, amanti tanto da non più riuscire a distinguere fra la realtà (sempre che esista una sola realtà) e i sogni, i deliri alcolici, gli incubi, le pulsioni, la voglia di uccidere e morire. 
In tutti i suoi romanzi Jim Thompson ti scava dentro facendo risvegliare tutti i demoni possibili e tutte quelle pulsioni che stanno dentro di noi e che disperatamente teniamo a bada per tutta la nostra vita, non si pone limiti nel mettere a nudo la natura umana, non ha alcuna paura di farsi mordere dall'orrore del mondo. 
Se non l'avete mai letto cercate uno qualunque dei suoi romanzi. Sono dei noir come oggi non se ne scrivono quasi più, anche perché ormai gli scrittori sembrano quasi tutti divenmtati un mix fra santi/preti/moralisti/lavoratori da catena di montaggio/leccaculi dei lettori. 
Cercateli i romanzi di Thompson partite magari da "L'assassino che è in me" (HarperCollins). Portateveli in spiaggia o leggeteli al buio nella vostra stanza. Starete da Dio.
 

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