Piccola rassegna stampa. Numero 48 + Codeine + Simone Biles
Se non conoscete i Codeine provate ad ascoltarli.
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Con tutte le dovute differenze (ovvio) comprendo la situazione di Simone Biles e tutta quella merda che le sta arrivando addosso. Nel mio piccolo andai a giocare nella squadra del paese affianco e in occasione di tre derby (uno lo saltai perché ero infortunato) mi diedero del finocchio, del figlio di puttana, del traditore, del merdone, della femminuccia, dell'ingrato, della testa di cazzo.Ma soprattutto non ho mai saputo reggere troppe pressioni. Giocavo bene a calcio, molto molto bene. Avrei potuto avere un futuro ma la mia testa non ha mai funzionato troppo bene. Sono anche un solitario, timido, di poche parole, ombroso. Mio padre aveva tante aspettative, mio cugino e mio zio anche. Quando mi arrivò la proposta di entrare nel settore giovanile di una squadra interessante, avevo 17 anni, andai in crisi completa, fu uno dei miei primi veri momenti di crollo depressivo. Serie C ma con un settore giovanile da dove pescavano squadre di serie B e serie A. Rifiutai. Anche se avrei voluto andare a giocare in quella squadra, perché sapevo che avrei avuto ottime possibilità di andare avanti. Ma fui distrutto dalla troppa pressione familiare e non solo. So che delusi il mio allenatore. L'anno dopo feci una grande stagione fino a febbraio poi cominciai a perdere la voglia e alla fine ho smesso di giocare. Da allora non ho più giocato una partita di calcio, nemmeno tra amici.
Ma non ho mai smesso di andare allo stadio.
Oggi so che potrei essere un bravo allenatore ma ormai il tempo è passato.
......
Questo numero 48 della mia piccola rassegna stampa è l'ultimo prima delle vacanze. Il 2 lavoro la mattina e nel pomeriggio partiamo finalmente per il mare. Eccola qua sotto:
- "Variante Fauci" di Enrico Bucci (Il Foglio)
- "Partito Radicale: il Diritto alla conoscenza" di Laura Harth (Radio Radicale)
- "Russian regulator blocks Alexei Navalny's website" (DW)
- "Lo scagnozzo svizzero dell'etnocidio americano" di David Eugster e Thomas Kern (Swissinfo)
- "Quando Zurigo si armò e scacciò gli italiani" di Marija Miladinovic (Swissinfo)
- "Mattarella si copre col ventaglio e ignora Magistratopoli" di Piero Sansonetti (Il Riformista)
- "Italia dejó de ser un bastión del castrocomunismo" di Marinellys Tremamunno (Cubanet)
- "L’incredibile storia dell’esperimento Kentler" (Il Post)
- "La democrazia selettiva della Svizzera" di Renat Kuenzi e Jonas Glatthard (Swissinfo)
- "La libertà d'espressione appartiene a tutti" di Bruno Kaufman e Carlo Pisani (Swissinfo)
- "Che shoegazer sei? Fai l’imperdibile test dell’estate di Shoegaze Blog" (Shoegaze Blog)
- "Nuotare" di Gianni Montieri (Doppiozero)
- "Diane Arbus - L’eredità della fotografa newyorkese a 50 anni dalla morte" (RSI)
La merda addosso a Simone è davvero vergognosa. Una comunque ragazzina (perché la sua adolescenza l'ha trascorsa chiusa ad allenarsi) che non aveva alternativa, se non gettare la spugna.
RispondiEliminaEccola la sua medaglia d'oro. La spugna l'ha gettata più lontana di tutti.
E ora lasciatela rifiatare.
Una vera merda, concordo con te e tra l'altro detesto quando sento parlare di ragazzini e ragazzine viziati (so benissimo i privilegi, etc... ma dico solo che per arrivare a essere uno come Ronaldo ci vuole una dedizione maniacale che ti occupa tutta l'esistenza) che a un certo saltano all'aria perchè la gente non sa quanta fatica si fa per arrivare a quei livelli, il carico di stress da sopportare, sacrifici, il peso della famiglia, gli sponsor, le tv e soprattutto non sanno che quella degli sportivi è una stagione brevissima ma che ha un peso devastante sulla vita delle persone.
EliminaUn peso che puo' schiacciarti e devastarti.
Nel mio piccolo ho smesso di fare una delle cose che mi piaceva di piu' fare, giocare a calcio.