"Il cielo è dei violenti" di Flannery O'Connor (Minimum Fax, traduzione di Gaja Cenciarelli) + politici/figurine di cui non voglio più sentir parlare + Janis Lago

 

Ci sono romanzi che non hanno bisogno di alcuna recensione ma che vanno solo letti, riletti e riletti ancora. Per me "Il cielo è dei violenti" di Flannery O'Connor (Minimum Fax, traduzione di Gaja Cenciarelli, prefazione di Marco Missiroli) è in assoluto uno di questi romanzi. Lo leggi a 14 anni e lo capisci poco o forse lo capisci del tutto e poi cresci, invecchi, hai accumulato esperienze di vita e letterarie e ti ritrovi davanti un romanzo nuovo o vecchio ma con sfumature che avevi completamente perduto o frainteso o che comprenderai in un significato più ampio. L'ho riletto in questi giorni. Disintossincandomi lentamente dall'alcool e mi sono sentito violentato, schiaffeggiato, illuminato, battezzato, annegato da questo romanzo e da questa straordinaria scrittrice.

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Come ho già ripetuto varie volte attualmente sarei in grande difficoltà per quale partito votare in Italia (in Svizzera sarebbe molto più semplice) e mi aspetto che nasca un soggetto riformista/liberale che raggruppi tutti quegli spezzoni radicali, liberali, federalisti, azionisti, socialisti, garantisti e attualmente voterei o Più Europa o Azione. Mi sento estraneo a tutto un certo mondo di sinistra e a quello di questa destra salviniana/meloniana ma di sicuro non vorrei più sentir parlare del mondo grillino in tutte le sue varie ramificazioni, da Conte a Di Battista, da Di Maio a Giarrusso, dalla Taverna alla Raggi, da Lannutti alla Dadone. Incredibile, ma non troppo visto com'è ridotta, come tutta una certa sinistra voterebbe volentieri per Conte e sta stendendo tappeti dorati per stringere un'alleanza impresentabile e indegna di ottenere un voto. E mi auguro che Sala a Milano faccia a meno dei grillini.

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Che cazzo di disco questo. Lo potete scaricare anche gratuitamente.

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