"L'Arresto" di Jonathan Lethem (La nave di Teseo, traduzione di Andrea Silvestri) + CHRVCHES

 


Sono innamorato dei libri di Jonathan Lethem fino a "La fortezza della solitudine" che è uno di quei romanzi che adoro e di cui convido l'amore con la mia compagna. Da quel romanzo in poi, forse anche perchè le mie aspettative erano molto alte, il resto delle opere di Lethem non mi hanno convinto del tutto e deluso parecchio, in particolare "I giardini dei dissidenti", "Anatomia di un giocatore d'azzardo" e anche "Il detective selvaggio" che ho cercato inutilmente anche di rileggere per capire se qualcosa era cambiato nel mio giudizio ma l'ultimo romanzo a  dello scrittore statunitense intitolata "L'Arresto" (La nave di Teseo, traduzione di Andrea Silvestri) non mi è per niente piaciuto. 

Ambientato in un futuro non troppo lontano in cui si è verificato un arresto che ha portato al crollo dell'intero sistema tecnologico conosciuto e che vede come protagonista uno sceneggiatore semifallito e senza particolari capacità Alexander Duplessis (detto Sandy ma anche Garzone) che al momento dell'Arresto si ritrovava nella comunità hippy-agricola-naturista-biologica gestita dalla sorella Maddy. Una specie di paradiso perduto in riva all'oceano che all'improvviso viene messo in pericolo dall'arrivo dall'amico di una vita, Peter Todbaum, produttore ricchissimo a Hollywood, alla guida di una macchina mostruosa alimentata a energia nucleare. 

Ecco, io mi sono annoiato, non ho provato nessun interesse e particolare vicinanza agli abitanti di questa comunità e alle loro sorti e tutto il pastiche letterario (classico in Lethem) che mescola alto e basso, fantascienza, citazioni, favole, pop, fumetti, super-eroi, poesia, intimismo, depressione, critica alla società contemporanea mi è parso debolissimo, tirato per i capelli e non particolarmente stimolante e aggiungo anche che: due palle tutte queste favole ecologiste liberal, mi hanno rotto davvero i coglioni (e anche i riferimenti a Trump come il cattivone di turno...) con le loro pagine da caffetteria biologica. Tra l'altro dentro a questo libro c'è la bellissima storia (amore/odio/sceneggiatura di un film di fantascienza) a tre fra Sandy, Maddy e Peter che avrebbe meritato, a mio modesto parere, un romanzo di tutt'altro tipo ma forse sarebbe stata una semplice storia d'amore, senza lieto fine, poco pop, troppo commerciale, poco politica, senza messaggi per evitare la fine del mondo e vivere una vita sana... lasciamo stare...

Sono arrivato all'ultima pagina solo perchè volevo avere la conferma che le mie ipotesi sul finale sarebbero state confermate ed è stato proprio così. Mentre lo leggevo ho continuato a pensare a Shirley Jackson ma soprattutto avevo in testa un film con Nicholas Cage intitolato "Il prescelto" (non è per niente un capolavoro ma mi inquietò moltissimo quando lo vidi) e anche un altro film che mi è piaciuto tantissimo che è "Midsommar - Il villaggio dei dannati". Leggevo e pensavo a quei due film per un motivo che forse non capirete: io non vivrei mai in una comunità come quella dove si rifugia Sandy e gestita da Maddy. Sono situazioni che mi angosciano parecchio e che preferisco evitare di frequentare. Mi soffocano, mi tolgono il respiro.

Mi crederete un matto ma le cose stanno messe così in questo modo.

 .....

 


Ed è uscito il nuovo disco di CHRVCHES: Screen Violence. Un gruppo che nella sua semplicità mi è entrato nel cuore da tanto tempo. Qualche integralista e purista inorridirà per questi miei gusti ma ho imparato da anni a sbattermene i coglioni a leggere/ascoltare/fare/votare/scrivere/vedere quel cazzo che pare a me fregandomene di critici/intellettuali/integralisti/illuminati/rivoluzionari.


 

Commenti