"Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fedor M. Dostojevskij " di Paolo Nori (Mondadori)
Ieri mi è stato chiesto di spiegare in pochissime parole perché mi è piaciuto così tanto "Sanguina ancora. L'incredibile vita di Fedor M. Dostojevskij" e ho risposto: "Perché mentre lo leggevo ho sognato che si cominci a insegnare la letteratura (e non solo) in questo modo".
Non aggiungo altro.
Salvo qualche appunto sparso:
- ho avuto tre insegnanti al liceo che hanno cercato di mescolare l'insegnamento tradizionale della materia e quella roba che c'è nel libro di Nori e devo a loro tre tantissimo e mai smetterò mai di ringraziarli, soprattutto ringraziarle, e soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere le opere di Malcolm Lowry grazie alla mia insegnante di inglese
- la letteratura russa non è ormai in cima ai miei gusti ma Guerra e Pace, la poesia russa, Gogol', Cechov, Salamov e quello straordinario laterale che è Daniil Charms stanno dentro nel mio cuore
- e poi quando lessi la prima volta Evgenij Onegin stavo messo proprio come Onegin alla fine di Evgenij Onegin e non avevo idea di cosa parlasse Evgenij Onegin prima di leggerlo ma non ho mai smesso di amare Puškin
- anche io come Nori ho cominciato a sanguinare quando lessi un romanzo e fu per Viaggio al termine della notte e poi mi risuccede ogni volta che rileggo le pagine di Hubert Selby Jr.
E domani in tribunale per il casellario.
Ho la mano talmente gonfia che mi ha fatto pensare a quanto sono buone da mangiare le zampe del pollo.
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