Luigi Amicone, CL e la mia famiglia

Stamattina ho saputo che è morto per infarto Luigi Amicone, uno dei fondatori di CL, direttore di Tempi. Lo si potrebbe etichettare come reazionario, integralista cattolico, berlusconiano. A me piace ricordarlo come una persona diversa da me ma con la quale mi sarebbe piaciuto discutere, litigare, mangiare. Lo scrivo anche perché una parte della mia famiglia materna è di Comunione e Liberazione e a livelli anche abbastanza alti. Li ho frequentati parecchio nella mia infanzia e prima adolescenza perché mia madre era molto legata alla sua famiglia materna e ci capitava spesso di andarli a trovare nella brianza caratese o sul lago. Uno di questi miei cugini è Nando Sanvito che gli appassionati di sport avranno visto qualche volta su Mediaset. Ho letto tante volte Il Sabato e ho sfogliato anche Tempi. Idee diverse da me ma anche alcuni spunti di riflessione. Mio padre e anche mia madre ci hanno spesso litigato e discusso e tutte queste discussioni che ho assorbito da ragazzino hanno lasciato il segno. Hanno seminato garantismo, il rispetto delle idee altrui, la voglia di ascoltare, di incontrare, di frequentare chiunque senza paraocchi, di non censurare mai. Mio padre ormai da quando ha smesso di lavorare, è morta mia madre e sta troppo in paese e incollato alla tv è diventato un integralista piddinogrillino e ormai è tutto bianco o nero. 

Quando ti apri al mondo, alle sue contraddizioni, alle sue culture in conflitto/incontro/scambio, diventa tutto più difficile, complesso. Si tende a chiudersi, a proteggersi, a sentirsi i custodi della verità. Difficile invece stare ad ascoltare, mettersi in dubbio e farsi forza, ribattere, argomentare, sorridere.

Tutto qui.

Solo uno spunto.


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