Stanchezza mentale + Luca Morisi + Rossella Pace

Sono stanco. Non tanto fisicamente (anche se lo sono) ma mentalmente. Sono stanco di lavorare al cinema. L'ho espresso, scritto parecchie volte in passato ma poi questa insofferenza rientrava e tornavo a vedere i lati positivi della situazione. Da quando abbiamo riaperto in estate invece questa stanchezza e insofferenza non hanno mai smesso di abbandonarmi e la voglia di dare le dimissioni non mi lascia mai. Mi rovina le giornate, mi leva il sonno. Devo costringermi a fare le cose che amo: leggere, ascoltare musica, interessarmi di politica, camminare, rimanere seduto in silenzio davanti al lago. Le nuove assunzioni, la costanza quotidiana dei miei rapporti con direttore e responsabili mi leva il fiato e mi costringe a far appello a tutto me stesso per non tagliarmi le vene. Mi sto guardando in giro ma prospettive, credibili, non ne vedo. Non ho una famiglia alle spalle e nessun tipo di sicurezza economica. Soprattutto se penso a che tipo sono e alle ragioni che mi stanno facendo pensare di lasciare il mio posto di lavoro. In realtà tutte le mie scelte non sono mai state scelte ma figlie della casualità, di atti estremi, di gesti impulsivi. Come quando ho mollato l'università o la Cooperativa dove ero finito in un momento nerissimo o anche solo la situazione e chi mi hanno portato a lavorare al cinema. Me ne sono sempre andato di botto. Senza quasi mai avere prospettive. E cercando di sopravvivere fra un periodo e l'altro o andando completamente alla deriva fino ad approdare su un'altra isola. Ma adesso è diverso. Io e la mia compagna vorremmo vivere altrove, lasciare tutto, trovare un altro posto dove respirare insieme. Ho 42 anni. Anche se il mio fisico, il mio cuore, la mia mente ne dimostrano molti di più. Mi sento soffocare.

Sto scrivendo.

Ho appena inviato delle cosine e un vecchio manoscritto che mi è costato una fatica boia riguardarlo.

Entro domani riuscirò anche a mandare le domande a Rossella sul suo bellissimo libro:


Leggendo questo libro mi è salita una voglia di bere un Martini o un Manhattan con Virginia Minoletti, lo so che è un'assurdità ma che bello sognare e lasciar perdere questa insopportabile quotidianità. 

Secondo me in pochissimi sanno chi era Virginia Minoletti.

Ecco, in Italia credo che quella dei liberali o degli azionisti sarebbe stata la mia Resistenza.

...

E sto anche male e mi sento sempre fuori posto in questo mondo dell'informazione che fa schifo.

Sono distante galassie da uno come Luca Morisi ed è ovvio che la situazione facesse un po' sorridere ma mi chiedo se le notizie che lo riguardano oggi avranno lo stesso trattamento e visibilità e risonanza mediatica rispetto a quanto gli è accaduto nel recente passato. Ne dubito. È una prassi. Che però fa comodo a tutti per parlare a vanvera, riempire social e tv, scrivere, commentare, esprimere la propria opinione senza sapere un cazzo di niente delle indagini e per esempio, come nel caso di Lorenzo Cesa, nemmeno scrivere di come si è risolto il suo caso, salvo quei pochi giornalisti e giornali che non si accodano alla canea. Non ve lo ricordate Cesa vero? Ovvio. Manco lo avrei votato ma avete per caso visto servizi, speciali, trasmissioni televisive a lui dedicate negli ultimi giorni? Eh, no, ovviamente... ma spesso i risvolti sono inquietanti...

Tutto un tritacarne disgustoso che fa audience e permette a tutti il lusso di ritenersi grandi giornalisti, saggisti, filosofi, scrittori, custodi della morale e poi della Costituzione e della Resistenza e del Progresso e della libertà e dei principi morali e dei diritti e della casa e della Nutella e del Bene Comune e della democrazia e della giustizia e del filetto di pesce persico e del piatto di pasta cucinato come si deve.

Che bello sentirsi gli uomini e le donne migliori di questo mondo.

O comunque sentirsi dalla parte del Bene.

....

 

Per fortuna ho i libri e un disco che non smetto mai di ascoltare.

Le birre e i fornelli dove sperimentare ricette esotiche.

La nostra gatta.

E lei.

La donna della mia vita da ormai quasi vent'anni.

E no, non siamo sposati e non avremo figli.

 

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