Ecco, nel giorno di Natale, l'uscita numero 66 della mia piccola rassegna stampa:
- "Buddleia" di Simone Anglan-Buttazzi
- "Fortezza assediata Così la Russia è diventata una dittatura senza bisogno di aggettivi" di Anna Zafesova (Linkiesta)
- "Contro il regime di Putin L’Unione europea non può cercare il dialogo con i dittatori, dice Daria Navalnaya" (Linkiesta)
- "Attivista araba-israeliana
Dema Taya:“Spero che tutti gli Stati arabi possano avere uno Stato
democratico come quello in Israele” di Anna Mahajar Barducci (La Ragione)
- "Così l'Italia censurò il dissenso anticomunista 30
anni fa cadde l'Unione Sovietica. Fra diktat, silenzi e stroncature
codarde, il mondo della cultura per anni impedì che al pubblico
arrivassero le voci dei grandi testimoni" di Giulio Meotti
- "Spadaccia racconta 50 anni di battaglie radicali da dentro" di Andrea Pugiotto (Il Riformista)
- "Quel che è successo a Benevento ha un nome: si chiama cultura dello stupro" di Maria Cafagna (Fanpage)
- "Giornalisti e magistrati vogliono distruggere la presunzione d’innocenza: basta un sospetto e scatta la gogna" di Piero Sansonetti (Il Riformista)
- "Città invisibili Diecimila bambini italiani vivono in baraccopoli" di Marco Fattorini (Linkiesta)
- "Quei figli dei “ghetti” uccisi dalla miseria e il disprezzo" di Carlo Stasolla (Il Dubbio)
- "La Repubblica della Salute L’emergenza sanitaria ha reso tutto controvertibile, anche il diritto di sciopero" di Iuri Maria Prado (Linkiesta)
- "Stampa e democrazia La rivolta di Giorgia Meloni contro il mondo moderno, con parole sue" di Marco Taradash (Linkiesta)
- "Dopo la primavera garantista, ci sono segni di “restaurazione” di Errico Novi (Il Dubbio)
- "Quel processo al Dubbio è un processo al giornalismo libero" di Davide Vari' (Il Dubbio)
- "Welcome back Louis C.K. La quarta volta che ho pianto dal ridere è stata sabato pomeriggio" di Guia Soncini (Linkiesta)
- "Il filo e il mosaico Amos Gitai, il fantasma di Rabin e il destino mancato di Israele" di Antonio de Baecque (Linkiesta)
- "Non è mai troppo tardi per leggere un capolavoro come "Il male oscuro" di Giuseppe Berto" di Pierluigi Battista (Huffington Post)
- "“Daniel Orme”, l’ultimo racconto di Melville: l’autoritratto dimenticato del grande scrittore" di Eraldo Affinati (Il Riformista)
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