Leggere, bar, Cat Power, Lecco

 

Ieri pomeriggio dopo il lavoro sono stato in biblioteca con l'intenzione di prendere una decina di libri in prestito ma ero stanco e pieno di pensieri e ho lasciato a casa quelli che avevo intenzione di rendere e sono tornato a casa con questi. Quello di Pinketts mi ha commosso perché Andrea mi manca e perché il bere è un vizio che condivido con lui e che probabilmente mi portertà alla tomba. 

A differenza di Pinktess non sono un grande amante dei bar, soprattutto di quelli di paese. Mi ha sempre dato il voltastomaco sedermi nei bar del mio paese e in generale di tutti i paesini. Mi salgono l'ansia, l'estraneità, la rabbia. Se ci entro lo faccio solo per bere un caffè al bancone. Preferisco di gran lunga quelli di città per il tipo di vita che ci scorre dentro ma poi alla fine ogni bar finisce per divenire quasi uan gabbia che mi stringe al collo. Certo, ci sono dei bar che mi piacciono e mi sono piaciuti. Ho trascorso i miei sei mesi alla Statale di Milano quasi tutti al bar nei sotterranei vicino alle aule occupate. Ci ho fatto fuori un bel po' di soldi della borsa di studio che avevo vinto. Ma, tranquilli, i soldi della borsa di studio li ho restituiti tutti allo Stato, fino all'ultimo centesimo.

A Lecco ce n'erano due dove mi piaceva andare. Uno era il Fiammetta, scomparso ormai da anni. Dove un calicino costava un cazzo e incontravi gente di tutti i tipi e dove una volta mi fu offerto un piatto di risotto che regalai a una tossica con una fame da lupi. Ricordo ancora che poi uscimmo a fumare una sigaretta sui gradini del Vicolo del Torchio. 

L'altro era il Mojito vecchia gestione. Mi piaceva sedermi ai tavoli sul Viale a immergermi in un'umanità variegata fatta di operai e aspiranti artisti, vecchietti e rivoluzionari, perditempo e attivisti. Ci ho bevuto un sacco di birre in quel posto e solo per grande fortuna non mi hanno mai fermato in macchina. Su quel viale ci viveva una ragazza bellissima con la quale ho avuto una breve relazione che condivideva l'appartamento con una persona a me molto cara. Mondi ormai lontani.

Una volta ci portai mia madre e lei fu felice di sedersi fuori e bersi una birra e sentirsi ancora giovane.

Lecco. Quanto mi manca.

Qui a Lugano bevo talvolta caffè solo nei supermercati. 




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