Proust, Nabokov, le persone che ho incontrato e che votano Meloni e l'orrore che provo per Conte; le donne garantiste che mi stanno a cuore; Piccola rassegna stampa. Numero 87

 


E i 40 franchi di mancia per aver ritrovato al cinema mentre pulivo le sale un portafoglio smarrito come volete che li spendessi? Uno è perché amo Marcel Proust e Alessandro Piperno mentre l'altro perché amo Vladimir Nabokov e questo libro l'ho letto secoli fa ma non l'ho mai posseduto.

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In queste settimane ho fatto molte avanti e indietro dall'Italia per motivi familiari e per sistemare alcune questioni pratiche e mi è capitato spesso di discutere di politica, lavoro, ricordi, sport con parenti, ex compagni e compagne di classe, vicine, lavoratori. Ho scoperto che molte persone che erano votanti storici della Lega e di Forza Italia sono passati da tempo o passeranno il 25 a votare Giorgia Meloni. Persone di tutte le classi e provenienze. Mia zia per esempio è sempre stata una conservatrice e ha votato sempre Lega o Forza Italia ed è passata a Fratelli d'Italia. Anche mio cugino, leghista, si è spostato sull'asse meloniano. Lockdown, Green Pass, Europa e immigrati sono la base delle loro scelte. Tanta paura dei cambiamenti. Ho ascoltato, rivolto domande, preso qualche insulto perché la penso in modo radicamente diverso ma ho raccolto tutto e sono stato ad ascoltare, quasi sempre ad ascoltare. A raccogliere vite e poi ad avanzare qualche dubbio, qualche spunto. Ho raccolto tanta rabbia, tanta incazzatura ma che svaniva spesso poi in lacrime. Non ho visto mostri ma sicuramente qualcosa di totalmente diverso da me e i miei timori sono molto grandi e tutto cio' che propone Giorgia Meloni è diverso da quello che ho in testa io ma ho il dubbio che molte delle sue proposte economiche siano ben viste anche nel campo della sinistra. Le liberalizzazioni piacciono solo a pochi, come il sottoscritto.

Ma voi non avete idea dell'orrore che mi fanno Giuseppe Conte, il Movimento 5 stelle e le loro masse adoranti.

Lo scempio portato dai 5 Stelle è qualcosa che proprio non riesco a digerire. 

Poi lo so bene che Conte sarebbe il condottiero ideale per quella grande alleanza che, sin dopo le elezioni, unirà PD, Verdi, Sinistra Italiana, i Cinque stelle e tutto il resto della compagnia.

Roba dalla quale mi sento lontanissimo.

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Due straordinarie garantiste: Francesca Scopelliti e Benedetta Frucci.

Ecco l'uscita numero 87:



 "Manifesto degli Intellettuali Antifascisti"

- "I video delle eccezionali proteste in Iran contro il regime e la polizia religiosa" (Il Post)

- "Firma ora 👉 #freeMarina. Liberiamo la giornalista che ha detto No alla guerra di Putin" (Il Dubbio)

- "Un popolo in agonia, dimenticato nelle riserve" di Simona Gautieri (20minuti)

- "Partito Radicale: il Diritto alla conoscenza" di Laura Harth (Radio Radicale)

- "Papa don’t preach La logica bislacca dei pacifisti che incolpano gli ucraini di non essersi arresi" di Iuri Maria Prado (Linkiesta)

- "“Non si dovrebbe richiedere una prova di integrazione a chi cresce nel nostro Paese” di Benjamin von Wyl e Thomas Kern (Swissinfo)

- "Poggioreale è il fallimento del carcere, noi politici dobbiamo fare qualcosa" di Diego Venanzoni (Il Riformista)

- "Più telefonate, colloqui e permessi per rendere più umano il carcere" di Damiano Aliprandi (Il Dubbio)

- "Dai 5Stelle a Fdi, quando il carcere è feroce giustizialismo" di Damiano Aliprandi (Il Dubbio)

- "Totalitarismo extra-giudiziarioL’affaire Richetti non è un caso di presunte molestie, ma di dossieraggio a fin di bene" di Carmelo Palma (Linkiesta)

- "Il conflitto tra letteratura e politica: chi scrive non ha colore" di Filippo La Porta (Il Riformista)

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