Letture bellissime + Carlo Nordio + il bancone del nostro albergo/ristorante

Oggi e domani ho finalmente due giorni liberi attaccati e posso rilassarmi un po' e quindi sbrigare un po' di faccende arretrate, leggere, dormicchiare ascoltando musica e finalmente ho letto due libri davvero belli: uno è "La lingua dei cani e dei gatti" (Playground, traduzione di Bernardo Anselmi) una raccolta di racconti di un'autrice che mi ha segnato nel profondo col suo "Scimmie", Susan Minot e che intreccia storie di abusi, relazioni sentimentali sull'orlo della rottura, cuori che si spezzano, ricordi che non ti abbandonano mai:

 
e i finali di due racconti, veramente molto belli mi hanno profondamente commosso e po di seguito ho finalmente potuto trovare in biblioteca una graphic novel che aspettavo da tempo di leggere: "Jonas Fink - Una vita sospesa" di Vittorio Giardino (Rizzoli Lizard) che segue la storia di Jonas, ebreo, a Praga dagli anni '50 fino alla caduta del Comunismo. Ci sono delle pagine commoventi, durissime e piene di ambiguità. Dopo averlo letto mi sono fermato un secondo e mi sono messo alla finestra a bere qualche birra pensando a tutti gli orrori del comunismo non ancora veramente introiettati ma anche alla difficoltà di scegliere, di non allinearsi, di non darsi per vinti.


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E poi ieri è arrivata questa foto che avevo chiesto a mio padre. Metà anni '60. Questo è il bancone del bar dell'albero/ristorante della mia famiglia paterna e anche mio. Sulla sinistra un cameriere, al centro i miei nonni con una mia nonna sorprendente sorridente, e alla sinistra un mio padre ancora minorenne e che studiava al Setificio di Como. La sto guardando per delle cose che sto scrivendo ispirate da quel mondo e la sto guardando anche perché mi sarebbe tanto piaciuto prenderlo in mano quel posto.

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Su tutta la vicenda Nordio mi limito a riportare le parole dell'amica Benedetta Frucci:

"Attaccano Nordio perché hanno paura: i giudici di perdere potere, la sinistra di utilizzare le manette per far fuori gli avversari, certi giornalisti di non avere più veline delle procure da pubblicare. Sono dei miserabili. Avanti Ministro!"

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