il mio brutto carattere, il Carnevale, rileggere e la bellezza di ascoltare Hania Rani

Ho un carattere di merda ma è il mio carattere. Un carattere del cazzo. Mia madre mi diceva che sembravo Puffo Brontolone. Brontolo. Pieno di rancore. E con la depressione che mi mangia da dentro. E questo mio non sapere come fare a stare al mondo. Ma se forse sono ancora in vita un po' lo so come si fa a stare in vita.  Un ipocrita. E lo faccio accettando. Nascondendomi. Rovinandomi il fegato. Scomparendo. Rinunciando. Fino a esplodere, dissolvermi, scomparire. 

E odio i giorni di festa perché mi costringono alla presenza, alle risposte, a rituali.

Sono uno che non disdegna di travestirsi e i riti pagani mi hanno sempre affascinato.

(e Pagano di Gianfranco Franchi è uno dei libri migliori della mia generazione)

Ma odio il Carnevale da quando la mia amata nonna Maria Bernardina Romilda  durante una sfilata, anni '80, fu presa di mira e ricoperta di schiuma da barba e presa per il culo da dei ragazzi. 

Aveva 84 anni.

Lei, che si prendeva sempre gioco di tutto e amava vestirsi da Befana. 

Ero lì affianco vestito da indiano e fui ricoperto anche io di schiuma da barba.

Piansi e chiesi aiuto.

Guardai mia nonna immobile, paralizzata da tanto disprezzo e volgarità.

Ricordo che una volta tornati a casa getto' via il suo cappotto cammello e si sfogo' con mia madre e mio padre.

Sentii per la prima volta le sue urla di sdegno, lei che mai alzava la voce.

Quella sera io e mia sorella ci sedemmo insieme a lei sul suo letto e lei sciolse i suoi capelli lunghi piu' di due metri.

E pianse.

Quello divenne il mio letto.

Cosa mi fa stare bene? Appoggiare la testa sul cuscino di mia nonna Maria Bernardina Romilda. Nata nel 1902 e morta nel 1987. Il cuscino su cui è morta. Il mio cuscino. E che mi porto dietro da una vita. E le federe sono le stesse del suo corredo nozze. 

La mia vita sta tutta qui.

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Mi sono accorto che sto invecchiando quando penso alle nuove letture e finisco alle riletture di Céline, Alla ricerca del tempo perduto e Guerra e pace e Kafka ma sono anche a pagina 130 del romanzo di Susan Minot e lo sto trovando bellissimo e intanto che cerco di fare i conti con la depressione e una valanga di problemi che non sapro' mai risolvere e che mi porteranno ormai dritto nella tomba ascolto l'ultimo disco di Hania Rani che per me è bellissimo e mi sta liberando tante idee:

 


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