Uno dei miei libri del 2023; Dolkun Isa; Kali Malone
L'ho letto tutto d'un fiato e sin da oggi è uno dei miei libri dell'anno. Che bello davvero. E anche io sono stato sulla tomba di Douglas Sirk, con mia madre poco prima che le sue condizioni si aggravassero a tal punto da imperdirle di uscire di casa.
Prima o poi torno in quel cimitero a Castagnola e ci scatto una foto. Mia madre, fra i tanti amori e passioni (la cucina), mi ha trasmesso l'amore per John Ford e Douglas Sirk e un'ossessione chiamata "Sentieri Selvaggi".
E in un cinema a luci rosse ci sono stato una volta sola, a Milano, quando facevo finta di frequentare la Statale ma invece me ne andavano in giro a piedi per la città o sedevo nei parchi a leggere e mi capito' la stessa cosa che viene raccontata in questo libro.
Ovvero rimanere senza fiato alla vista di queste vagine e cazzi giganteschi.
Ricordo anche un uomo che mi chiese se poteva succhiarmi il cazzo in cambio di qualche soldo e un risotto con l'ossobuco.
Gli risposi di no ma il caso volle che ci trovammo una decina d'anni dopo in un ristorante, da soli, a mangiare. Dopo avermi riconosciuto ,i aspetto' all'uscita e mi disse che avevo l'aria triste. Sorrisi e gli offrii una sigaretta.
Pioveva.
Milano era bellissima.
Sembrava sul punto di piangere
Lo ascoltai parlare per mezz'ora fumando una sigaretta dietro l'altra.
Non ricordo nulla di quel monologo ma ho ancora in mente i suoi occhi tristi e il suo nascondersi ogni volta che accendeva una sigaretta.
E adesso che son qui penso a quanto mi piacerebbe chiudermi in casa e vedere di fila tutti i film di Douglas Sirk.
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Fra non molto sarà tradotto anche in italiano e grazie Giulio Terzi, Matteo Angioli, Luigi Compagna e Gianni Vernetti per aver ospitato ieri nella Sala Nassirya Dolkun Isa.
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Disco che mi piace tantissimo.
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