stanco, romanzo che mollo, separazione delle carriere

Sono stanco.

Non vedo l'ora di staccare dal lavoro e quest'estate folle mi sta peggiorando l'umore.

Amo il caldo, anche quello torrido ma tutti questi temporali, soprattutto quando voglio andare al lago, mi stanno togliendo le poche energie che mi restano.

Fatico a fare molte cose.

Il dottore mi ha detto che forse dovrei prendere qualcosa per la depressione ma ho risposto che per ora va bene così e poi vedremo.

Mi piacerebbe leggere qualcosa di bello e forse devo tornare a rileggere perchè questo sotto l'ho mollato dopo una sessantina di pagine:


e so so che è scritto benissimo e che ha le sue ragioni ma non me ne frega nulla del mondo dell'editoria, del suo stato di salute, di questo o di quello. Amo leggere, ho scritto qualcosina di poco conto, ho recensito e ricevuto libro da recensire ma è un mondo molto distante da me... non mi piacciono le presentazioni, le fiere/festival/etc... è qualcosa proprio che mi lascia indifferente... faccio anche fatica ad ascoltare i dialoghi fra librai e e mi sale l'angoscia quando mi capita di entrare in una libreria o in una biblioteca e trovo un gruppo di lettura... mi sale proprio la nausea e devo scappare via. Mi sono innamorato della letteratura ovviamente grazie alla mia famiglia e a due splendide professoresse ma tutto il resto mi angoscia, mi è di troppo e mi risulta indigesto. 

Leggo, leggo quello che voglio, anche testi critici, qualche recensione di qualche autore che seguo ma per il resto sono di un altro mondo e finita lì.

...

 


 E seguitela questa intervista alla faccia di tutti quelli che parlano di P2 e altre stronzate. Ovviamente ciascuno può avere la sua idea ma ,i sento davvero insultato in questi giorni... ormai la mia distanza da tutto un mondo di sinistra/grillino/giustizialista/fattoquotidano/travagliesco è totale.


 


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