Risottata di Carnevale, Mariateresa Di Lascia, Festival di Sanremo, Chelsea Wolfe
Oggi qui a Lugano c'era la risottata di Lugano e sono anni che ho smesso di andarci.
Non ci vado perchè mi ricorda mia madre. Perchè l'ultima volta che ci sono stato lei era morta da non molto e piansi mentre mangiavo il risotto. Bevvi anche troppo quel giorno. Son fatto così.
Ma sono felice per tutti quelli che ci sono stati.
Una roba semplice.
Come è semplice guardare Sanremo che io non ho mai guardato se non una volta nel 1994 a casa di un'amichetta perchè volevo che si levasse il reggiseno. Avevo 15 anni. I suoi genitori erano altrove.
Gente che schifa Sanremo, gente che vorrebbe più politica, gente.
Gente.
Io non mi sono mai sentito superiore a chi guarda Sanremo, a chi ascolta quelle canzoni, a chi lo segue dall'inizio alla fine. Ho altri interessi musicali. La tv è quasi sempre spenta in casa nostra. Ma ho incontrato di tutto nella mia vita.
E ho incontrato un sacco di gente di merda fra quelli che mi parlavano male di Sanremo rispetto a quelli che lo seguivano.
Elisabetta, la ragazza che mi ha tirato fuori dalla fogna secoli fa, lo seguiva sempre. Come seguiva Uomini e Donne. E ascoltava i Nirvana e una valanga di gruppi che manco conoscete. Aveva una profondità di sguardo e una capacità di attenzione che raramente ho incontrato. Ma senza mai prendersi sul serio.
Mia madre seguiva Sanremo dall'inizio alla fine. E la prendevamo anche un po' per il culo.
Ma sto diventando pesante.
Perchè giustificare, spiegare come vanno le cose va bene a quella gentaglia con la puzza sotto al naso che gli sta vicino alla merda che hanno nel cervello.
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Anche in questo ci somigliamo un po' (oltre che nel modo inconsolabile e disperato di vivere certe perdite): l'ultima volta che ho guardato un pochettino di Sanremo il calendario diceva 1983! Ma perché dovrei credermi migliore di chi lo guarda? Io sono una persona molto selettiva, e se una cosa non mi piace non mi piace, se non mi interessa non mi interessa, ma se ritenessi di essere perfetto, se considerassi i miei gusti e inclinazioni come giusta misura del mondo ed esempio per "migliorare" gli altri a mia immagine e somiglianza, allora io sarei, per l'appunto, una gran merda. Anzi, una piccola merdina.
RispondiEliminaCiao Zia, un piacere ritrovarti. Ormai sto invecchiando ma sono rimasto lo stesso ragazzino del cavolo di sempre. Mia moglie si è voluta ascoltare le canzoni di Sanremo domenica pomeriggio trasmesse su Rai!. Era curiosa. Io stavo sistemando le librerie e oziando giocando coi gatti. Lei aveva appena smesso di leggere un saggio di una pesantezza incredibile mentre mangiava patatine fritte. Io sono questa roba qui. E ieri sera ho giocato al gioco dell'oca con lei prima di andare a dormire.
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