Che bello "Il pasto gratis" di Veronica De Romanis - campo largo di sta' minchia - Casinò

 

Che bello questo libro. Sicuramente uno dei miei libri dell'anno, un po' perchè mi ci rispecchio, un po' perchè sono un estimatore di Veronica De Romanis. Un po' perchè mi danno del rigorista. Dell'amante del pareggio di bilancio. Ma questo libro esprime con grandissima semplicità come lo stato italiano sia un grande dispensatore di pasti gratis che poi diventano sempre e soltanto debito. Dal reddito di cittadinanza al bonus scuola, dal bonus edilizio a tanto tanto altro.

Purtroppo rispetto alla chiusura del libro sono molto ma molto più pessimistico. 

Le cose non cambieranno mai.

Di sicuro questo libro, i suoi temi, i suoi auspici non saranno certo al centro del programma dei partiti politici italiani.

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e anche questi sulla scrivania.

Quelli di McInerney li ho già letti. La mia copia di Com'è finita la perse Eva quando lavorava a St Moritz. Era l'inizio della nostra storia. Mi disse: Penso di averlo dimenticato al Casinò. Mai ritrovato. A quel Casinò persi soldi perchè avevo bevuto troppo ma quando uscii il panorama era mozzafiato. La neve che cadeva e Eva che fumava una sigaretta con un bicchiere di vino guardando le montagne mentre piangeva.

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Mi sono rotto i coglioni di questa storia del campo largo.

E me li rompono pure mio padre votante piddino/grillino e mia sorella statalista piddina. Una rottura di coglioni incredibile. 

Tutto il mondo del cosiddetto progressismo, della sinistra che sogna il sol dell'avvenire, del mondo giusto pacifista/resistenziale/moralista/giustizialista/gruberiana/reporteriano/strafattoquotidianoa/berlingueriano che lo vuole, che lo sogna. Che vede in Schlein e Conte i futuri liberatori dell'Italia dalla dittatura. 

Che palle.

Proprio un mondo che mi è sempre stato indigesto.

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