Robert Brasillach, Sarah Bernstein, Blemishes

 


Sono molto legato a Robert Brasillach, in particolare per i I poemi di Fresnes. Lo so bene che è un fascista, che ha combattuto per la "parte sbagliata" (ne ha pagato il prezzo con la fucilazione) ma è come se sentissi una vicinanza umana a lui, un certo romanticismo ci accomuna e mi sono sempre chiesto chi e cosa sarei stato io in quegli anni. 

Ho letto in un paio di giorni il suo noir atipico ambientato nella Parigi occupata "Sei ore da perdere (Edizioni Settecolori, traduzione di Alessandro Bernardini, introduzione Roberto Alfatti Appetiti, postfazione Fausta Garavinidi) e l'ho trovato un po' invecchiato e anche verboso in alcuni passaggi ma conserva ancora tutto un certo fascino romantico che mi ha accarezzato il cuore e mentre seguivo il tenente appena liberato da un campo di prigionia che cerca di esaudire i desideri di un suo camerata rimasto ancora in Germania ho pensato a mio nonno quando tornò dalla Guerra e non si ritrovò mai completamente a casa ma a Cerro Maggiore c'era ad aspettarlo la ragazza che amava e che lo aveva aspettato anche quando tutti lo avevano dato per morto. E il personaggio di Marie-Ange, una donna che cerca in tutti i modi di vivere come le pare e vendicarsi della vita, un po' me l'ha ricordata mia nonna.

Tra l'altro di Robert Brasillach è appena uscito anche questo romanzo che leggerò sicuramente:

E ieri dalla biblioteca ho recuperato anche questo romanzo di Sarah Bernstein "Esercizio di obbedienza" (Codice Edizioni, traduzione di Andrea Berardini)
 



Disco molto questo interessante questo "Ambivert" di Blemishes.


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