il declino delle sale cinematografiche - Lonely City - Tattoo - Debunking Radicale

 

Un romanzo della Madonna.

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Tutti quelli che come me lavorano in un cinema lo sanno che stanno vivendo l'era del declino. Una lenta e ineluttabile fine della visione di un film in una sala, seduti su una poltroncina insieme alla famiglia, amici, sconosciuti. Tutti lavoreremo bene in queste vacanze grazie a Avatar e a Checco Zalone e ai Frontaliers e al brutto tempo, al freddo, alla pioggia, alla neve, alla tredicesima (che io non prendo). Si riempiranno le sale, lavorerò di brutto, mi stancherò, non dormirò, avrò l'adrenalina a mille, litigherò con i colleghi, ma sin da ora sapendo che non è più come un tempo. L'ho già visto da questi primi due giorni di Avatar 3 perché non siamo riusciti a riempire le sale neanche mercoledì che faceva brutto tempo. Le ragioni sono tante e il mondo cambia sempre e il cinema non è più quel luogo d'incontro di un tempo dove si andava non solo per un film ma per stare con gli altri, per vedere i ragazzi e le ragazze più grandi, per stare fuori di casa, per fuggire dai propri genitori, per sognare, per condividere con altri un'emozione.  

Ma non mi dispiace far parte di un mondo che sta per scomparire e quanto amo sedermi nella nostra sala più grande quando è vuota e guardare lo schermo bianco e pensare e stare in pace con me stesso e sognare.


 E se vi interessa:


 

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