Un bel romanzo - e l'intervista a Anna Paola Concia dopo Atreju, sulla presunta censura contro gli amici di Putin
"Vera, o la verità" (Guanda, traduzione di Katia Bagnoli) non è per me il romanzo migliore di Gary Shteyngart ma racconta splendidamente questi tempi cupi, la deriva autoritaria trumpiana, il filo putinismo di tanti presunti intellettuali, il bisogno di purezza, la cancellazione dei diritti, il ritorno delle frontiere chiuse. Il tutto raccontato attraverso gli occhi di una ragazzina, Vera, che non è la pura ragazza americana e che vive in una famiglia che sta andando a pezzi.
Leggendolo mi sono anche un po' commosso perché in un modo o nell'altro vengo sempre visto come uno straniero e sul mio permesso c'è pure scritto come ho ottenuto questo permesso. Eppure qui in Svizzera mi sento a casa mia anche se non ho la cittadinanza e anche il giorno che riuscirò ad ottenerla so già che tanto mi considereranno uno che non è proprio svizzero perché non ho il sangue svizzero.
Il sangue.
Io la farei parlare all'infinito (visto che già godono di uno spazio spropositato, in particolare sulla tv di regime La7) tutta questa gente che non sopporto per niente come i vari Elena Basile, Luciano Canfora, Angelo D'Orsi, Carlo Rovelli, Marco Travaglio, Tomaso Montanari e compagnia bella che strillano contro la censura ma intanto ci ha pensato Marco Setaccioli a scrivere una bella lettera ad Angelo D'Orsi.
"Su cosa sia davvero la censura. Lettera al professor Angelo D’Orsi"
e a proposito del ventre molle italiano un bell'articolo di Carmelo Palma: " L’oro di Mosca È urgente capire se tutto l’amore per Putin nella politica italiana sia genuino o mercenario"
E quanto stimo Anna Paola Concia ma per la sinistra lei e Pina Picierno sono di destra.....
Intervista a Paola Concia dopo Atreju: “Il fortino ideologico che ha isolato la sinistra”

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