Rileggendo Alessandro Piperno e ricordando Non è la Rai
In questi giorni ho riletto tre romanzi di Alessandro Piperno "Persecuzione" (Mondadori), "Inseparabili" (Mondadori) e "Dove la storia finisce" (Mondadori) e li ho trovati meno belli rispetto alla prima volta che li avevo letti. Mi hanno annoiato e li ho trovati troppo derivativi e anche eccessivamente stucchevoli, anche se ci sono delle pagine bellissime. Preferisco di gran lunga il Piperno recensore, saggista ma mi aspetto da lui quel romanzo memorabile in grado di lasciare veramente il segno nel panorama letterario italiano e non solo. Per adesso il suo romanzo migliore resta "Con le peggiori intenzioni" (Mondadori).
Rileggendo proprio "Inseparabili" sono a tornato a pensare a Non è la Rai e a tutte quelle bellissime ragazzine che mi facevano eccitare quando ero un ragazzino fra medie e prima Liceo.
A casa nostra la tv era quasi vietata di pomeriggio ma ogni tanto mia sorella, fra una versione di greco e una di latino, violava le regole e accendeva la tv sul programma di Boncompagni (mia sorella è quell'egittologa, funzionario dello stato, archeologa che non ha mai smesso di leggere i classici in greco e latino ma ha sempre amato tutta la tv commerciale possibile e ance io non mi vergogno di guardare talvolta la tv considerata spazzatura). Confesso che quelle ragazzine mi mettevano sempre una gran voglia di masturbarmi e sognavo pure di trovare una ragazzina come quelle come fidanzata o anche solo da baciare e spogliare. Mi facevo le seghe pensando a loro.
Ancora oggi a 41 anni quando accendo la tv e trovo una di quelle ragazzine divenute adulte non riesco a voler loro del male, anzi.
La mia ragazzina preferita di Non è la Rai non ve la rivelo.
(Julianna Barwick - In Light ft. Jónsi)
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