"La Compagnia della forca" di Magnus e Romanini (Rizzoli/Lizard) + Kelly Lee Owens

 

Sono giorni di preoccupazione. Sostanzialmente nei prossimi giorni capirò se ho ancora un futuro lavorativo al cinema. Non smetto di pensarci, ho anche il permesso di lavoro in rinnovo. Nessuna risposta dai curriculum mandati. Con la depressione che ho addosso non so nemmeno come mi comporterei durante un eventuale colloquio. 

Aspetto, incrocio le dita e leggo. 

Scrivere con tutta questa preoccupazione è più difficile ma ci provo lo stesso. Non so quando ma dovrebbe uscire un mio racconto su una rivista online. Qualcosina per sentirmi meglio. 

Cerco di tirare il fiato e "La Compagnia della Forca" di Magnus e Romanini (Rizzoli/Lizard) mi ha risollevato l'umore fra ieri sera, stanotte e poco fa con la sua banda di mercenari improbabili composta da Sir Percy di Montblanc sempre attaccato alla bottiglia, la bellissima duchessina Annalisa di Montblanc, il bardo Bertrando, il cuoco Messer Ciacco e che un tempo era un boia, il tuttofare Crusca, Capitan Golia, il veterano Ser Crumb e poi il Dottor Nadir, il Re Rospo, l'Oscuro Signore, l'avvolotio Cracco e cavalieri che comunicano scrivendo sugli scudi, orchi, maghi, draghi, sultani. Si sorride, ci si diverte. Dentro tutta l'inventiva di Magnus e ovviamente Brancaleone e la tradizione cavalleresca reinventata, tritata, mescolata, resa esplosiva. Una volta provai a farlo leggere ai figli di mia cugina ma lo trovarono "vecchio", noioso, poco divertente. Forse sono vecchio anche io, non lo so, ma a 41 anni l'ho trovato ancora spassoso.

 

 Quanto sto ascoltando l'ultimo disco di Kelly Lee Owens "Inner Song".

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