Nessuno tocchi Caino - Auguri al Riformista!

NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS

Anno 20 - n. 41 - 31-10-2020

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : AUGURI AL RIFORMISTA!
2.  NEWS FLASH: WYOMING (USA): CHRISTAL MARTIN, CHE HA PERSO LA MADRE E IL MARITO IN OMICIDI SEPARATI, CHIEDE L’ABROGAZIONE DELLA PENA DI MORTE
3.  NEWS FLASH: IRAN: CONVERTITO AL CRISTIANESIMO FRUSTATO 80 VOLTE PER AVER BEVUTO IL VINO DELLA COMUNIONE
4.  NEWS FLASH: MAROCCO: CONDANNATO A MORTE DOPO L’ESTRADIZIONE DALLA DANIMARCA
5.  NEWS FLASH: SOMALIA: GIUSTIZIATO DAL TRIBUNALE MILITARE PER OMICIDIO
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


AUGURI AL RIFORMISTA!


Il 30 ottobre #IlRiformista ha compiuto un anno! Ci sono moltissime ragioni per festeggiare il primo compleanno di un giornale che coltiva questa linea editoriale. E questo numero poi per me è ragione ulteriore di #festa.

Trovo pubblicata la seconda pagina dedicata a #NessunotocchiCaino (pg 6 con richiamo in prima) con le storie dal mondo, oltre che dal nostro Paese, di #penadimorte, #penafinoallamorte e #morteperpena. Poi c'è Pietro Cavallotti che viene intervistato (pg 2 anche in questo caso con richiamo in prima) sulla sentenza di condanna di Silvana Saguto rilanciando la battaglia in corso per una riforma delle norme in materia di misure di prevenzione #antimafia. E infine si dà conto dell'appello rivolto ai parlamentari perchè rivedano le norme per la concessione dell'#amnistia e dell'#indulto che ha curato il Prof. Andrea Pugiotto e che come Nessuno tocchi Caino, con altri, abbiamo sostenuto. E allora festeggiamo il Riformista, il suo editore, il direttore, i giornalisti e i collaboratori tutti per questo straordinario lavoro che hanno fatto, fanno e faranno. Festeggiamo insieme con questo numero speciale attratti, come umanamente siamo, gli uni dagli altri, in forza della passione per lo Sta
 to di Diritto. Giorno dopo giorno, Il Riformista ci offre una meravigliosa opportunità di miglioramento e di prosecuzione verso orizzonti a cui ci guida la nostra bussola orientata ai principi e ai diritti umani universali! Auguri!
Elisabetta Zamparutti

Sotto il link al Riformista del 30 ottobre

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

WYOMING (USA): CHRISTAL MARTIN, CHE HA PERSO LA MADRE E IL MARITO IN OMICIDI SEPARATI, CHIEDE L’ABROGAZIONE DELLA PENA DI MORTE
Christal Martin, che ha perso la madre e il marito in omicidi separati, chiede al Wyoming di abrogare la pena di morte a beneficio dei familiari delle vittime.
In un editoriale del 17 ottobre sul Casper Star Tribune, Christal Martin ha descritto il profondo trauma emotivo causato ai familiari delle vittime di omicidio durante i procedimenti giudiziari e l'inadeguatezza dei servizi di supporto che le famiglie ricevono nel sistema giudiziario statale. Confrontando gli alti costi della pena di morte con le scarse risorse fornite alla sua famiglia dopo gli omicidi, Martin ha affermato che "invece di mantenere una costosa pena di morte che getta milioni di dollari in pochi casi, il Wyoming dovrebbe impegnarsi a fornire un sostegno adeguato alle famiglie di vittime di omicidio."
Martin era una bambina quando sua madre è stata rapita, violentata e assassinata. Spiega che anche se l'assassino ha confessato e l'accusa non ha chiesto la pena di morte, i procedimenti giudiziari si sono comunque trascinati per più di un anno. "Non credo che sarei sopravvissuta a quegli anni dell'adolescenza se fossimo stati trascinati in tribunale anno dopo anno, udienza dopo udienza, appello dopo appello, come accade con le cause capitali", ha scritto. "E non sono sicura che avrei potuto gestire quella condizione creando a un’altra il tipo di perdita che la mia famiglia aveva subito".
Quando anche suo marito fu assassinato anni dopo, fu costretta a rivivere quell'esperienza. "Ogni volta che sono entrata in un'aula di tribunale per un’udienza o ho avuto una conversazione con l'ufficio del pubblico ministero sui passi successivi nel caso dell'omicidio di mio marito, i miei figli e io siamo stati nuovamente traumatizzati", ha ricordato. "La visione di quello che era successo a mio marito si è riaffacciata più e più volte nella mia mente."
L'attenzione di Martin si è spostata sull'aiutare i suoi figli ad affrontare il loro dolore, ma ha dovuto affrontare una burocrazia del servizio di supporto alle vittime che, secondo lei, era "perennemente sottofinanziata ed estremamente difficile da gestire".
"Lo svolgimento del processo mi ha confermato quanto il nostro attuale sistema giudiziario fallisca nei confronti delle famiglie delle vittime di omicidio, proprio nel momento in cui hanno più bisogno di sostegno", ha scritto Martin. "Molti sopravvissuti affrontano problemi anche solo per alzarsi dal letto (so di averlo fatto), per non dire del capire dove trovare consulenza per il dolore e altri servizi necessari". Tentare di affrontare questa tragedia perseguendo la morte di un'altra persona, sostiene, non è la soluzione.
Martin conclude: "è ora di porre fine alla pena di morte nel Wyoming. ... le risorse riparmiate potrebbero essere utilizzate per programmi che effettivamente mantengano le nostre comunità al sicuro, prevenendo la violenza prima che si verifichi e che forniscano risorse di guarigione per le famiglie delle vittime come la mia".
"I costi emotivi e finanziari sono troppo grandi da sopportare per il Wyoming. Abrogare la pena di morte del Wyoming per i familiari delle vittime come me e i miei figli".
(Fonti: DPIC, 21/10/2020)


IRAN: CONVERTITO AL CRISTIANESIMO FRUSTATO 80 VOLTE PER AVER BEVUTO IL VINO DELLA COMUNIONE

Il convertito al cristianesimo Mohammad Reza Omidi il 14 ottobre 2020 è stato frustato 80 volte per aver bevuto il vino della comunione.
La sentenza è stata eseguita presso la Procura di Rasht.
Mohammad Reza (Yuhan) Omidi ha finito di scontare la sua condanna a due anni il 14 settembre, dopodiché è stato mandato in esilio a Borazjan, nella provincia meridionale di Bushehr. Le autorità lo hanno informato che doveva tornare a Rasht per ricevere le frustate.
Il 13 maggio 2016 Agenti del Ministero dell'intelligence avevano fatto irruzione in un’abitazione privata dove alcuni convertiti stavano assistendo a una messa, e avevano arrestato Mohammad Reza Omidi, Mohammad Ali Mosayyebzadeh, Zaman Fadaii, Yousef Nadarjani e sua moglie.
Il 24 giugno 2017, la 26° sezione del Tribunale Rivoluzionario aveva condannato Omidi a 10 anni di prigione e due anni di esilio a Borazjan. In appello la pena detentiva è stata abbassata a due anni. Omidi aveva terminato di scontare la pena il 18 agosto 2020 ed era stato rilasciato dalla prigione di Evin e inviato a Borazjan per scontare i suoi due anni di esilio.
Omidi era stato frustato nel 2013 per lo stesso motivo.
(Fonte: Iran-hrm)


MAROCCO: CONDANNATO A MORTE DOPO L’ESTRADIZIONE DALLA DANIMARCA

Un tribunale marocchino il 19 ottobre 2020 ha condannato a morte Said Mansour per il suo coinvolgimento negli attacchi terroristici del maggio 2003 a Casablanca.
Residente in Danimarca dal 1984, il 59enne è stato privato della cittadinanza danese e poi estradato in Marocco, dove è stato processato.
L'agenzia di stampa spagnola EFE ricorda che il caso di Mansour non ha precedenti, soprattutto perché è la prima persona in Danimarca a essere privata della nazionalità, nel 2016.
Un tribunale danese lo ha ritenuto colpevole di aver diffuso propaganda terroristica nel Paese in cui ha cinque figli con sua moglie, cittadina danese.
Mansour è stato estradato in Marocco nel gennaio 2019.
Gli attentati esplosivi di Casablanca, avvenuti il 16 maggio 2003, provocarono 33 morti.
(Fonti: yabiladi.com, 23/10/2020)

SOMALIA: GIUSTIZIATO DAL TRIBUNALE MILITARE PER OMICIDIO

Un tribunale militare somalo il 26 ottobre 2020 ha fatto giustiziare un uomo mediante fucilazione nella città di Luq, nella regione meridionale di Gedo.
All'inizio di questo mese, il tribunale militare aveva giudicato Qadar Mohamud Boqor colpevole di aver ucciso un soldato in città.
Secondo i pubblici ministeri, Boqor avrebbe ucciso il soldato, identificato come Ahmed Abdi Barre, all’interno di una stazione di polizia.
Il presidente del tribunale militare di Luq, Sheikh Abdi Mohamed Aden, ha detto ai giornalisti che l'uomo era responsabile dell’omicidio del soldato.
“Il tribunale ha ordinato l'esecuzione di Qadar Mohamud Boqor qui nella città di Luq. Era stato giudicato colpevole dell'omicidio di Ahmed Abdi Barre a Luq, avvenuto il mese scorso", ha detto Aden.
Ha aggiunto che la famiglia della vittima ha rifiutato il prezzo del sangue e ha chiesto che Boqor fosse giustiziato.
(Fonti: Halbeeg News, 27/10/2020

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