"Black blues" di Attica Locke (Bompiani, traduzione di Alessandra Padoan)

 


Una domenica di finta primavera. Ho la testa piena di paure e preoccupazioni che ieri mi sono persino dimenticato che mio cugino si sposava per la seconda volta. Tanto per dire quanto sono in contatto con la mia famiglia. E quanto ormai vivo una vita separata.

Una domenica mattina trascorsa a leggere "Black blues" della scrittrice Attica Locke (Bompiani, traduzione di Alessandra Padoan), un noir densissimo, emozionante che parla di razzismo, di segreti che vede come protagonista un Darren Mathews (già protagonista di "Texas blues"), un Texas Rangers di colore col cuore squarciato (ha appena riannodato i fili del matrimonio), pieno di dubbi (suo madre lo sta ricattando e nascondendo una pistola data per scomparsa) e parecchio innamorato dell'alcool, chiamato a risolvere il caso della sparizione di Levi, un ragazzino di nove anni, figlio di un membro di spicco della Fratellanza Ariana del Texeas e che durante le indagini sarà costretto a fare i conti con se stesso e il suo matrimonio traballante, con la dolorosa storia dello schiavismo e del genocidio dei nativi, con un razzismo che non scompare mai. 

Mentre lo leggevo mi è venuta una gran voglia di far visita a questo Lago Caddo, al confine fra Texas e Louisiana, dove è ambientata quasi tutta tutta la storia (insieme alla cittadina decaduta di Jefferson e alla comunità di Hopetown, fondata da schiavi liberati e indiani Caddo) ma soprattutto di fare i complimenti all'autrice per come è riuscita a scrivere un feroce e dolorosissimo noir antirazzista ambientato nei giorni dell'ascesa trumpiana senza scivolare in facili manicheismi ma restituendo la complessità dell'esistenza (toccante e feroce l'affresco dei Crackers/feccia bianca) coi suoi demoni che riempiono le nostre notti e le sue sfumature che non vogliamo accettare perché molto probabilmente ci farebbero sentire ancora più soli e incompresi. 

Il finale è struggente e semplicemente da incorniciare.

E che bello leggere dei Caddo.


(Zingara)

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