Leggere, Graham Swift, Michel Houllebecq, Azione/Calenda, Blur, My Bloody Valentine

 

- quanti bei ricordi -

Fuori sembra sia arrivata la primavera ma non ho una gran voglia di uscire, stare in mezzo alla gente. Ho la mente piena di preoccupazioni di ogni genere, in attesa di sapere se il cinema potrà riaprire nelle prossime settimane, se continuerò a beneficiare del lavoro ridotto e se sì fino a quando, se finalmente qualcosa nel mondo del lavoro si muoverà visto che le offerte di lavoro sono praticamente ridotte a zero. Dormo pochissimo.

Preferisco leggere allo stare con le persone e consiglio la lettura di due romanzi di uno scrittore incredibile, soprattutto a chi coltiva qualche velleità letteraria e sto parlando di Graham Swift, se non lo conoscete, provate a darci un'occhiata.


Durante il primo lockdown ho trovato parecchio conforto in Michel Houllebecq (durante le notti insonni lo rileggevo spesso ed era come se nel letto ci fosse la mia compagna rimasta a Lugano)  che ormai mi accompagna da una vita e anche se i suoi due ultimi romanzi non mi hanno del tutto convinto ogni volta che leggo/rileggo le sue opere ci trovo sempre delle fiammate che non trovo in altri scrittori contemporanei e mentre ho riletto "Serotonina" ho ripensato alla mia responsabile thailandese che mi disse che lei con la fica sapeva fare di tutto e che quando un cazzo assaggiava la sua bocca poi non ne avrebbe potuto fare piu' a meno e “Ma io e te Andrea siamo sempre amici” e lei che mentre stiamo pulendo a fondo con la lucidatrice i bagni mi chiede “Posso togliermi i pantaloncini, dopo vado a lavorare in piscina e mi sono dimenticata il cambio, per te é un problema se lavoro in costume?” e già era rimasta praticamente nuda. Quanto mi mancano la sua severità, i suoi sorrisi, i suoi capelli nerissimi, i suoi consigli, i suoi occhi di una tristezza infinita, le sue infradito, i suoi piedi completamene tatuati.

Ho conosciuto la felicità, so cos'é, posso parlarne con competenza, e conosco anche la sua fine, ciò che ne deriva di solito. Un solo essere ti manca e tutto è spopolato, come diceva quell'altro, ma il termine “spopolato” è proprio debole, vi si sente ancora un po' del suo XVIII secolo del cavolo, non vi si trova ancora la sana violenza del romanticismo nascente, la verità è che un solo essere ti manca e tutto è morto, il mondo è morto e sei morto tu stesso, oppure trasformato in una figurina di ceramica, e anche gli altri sono figurine di ceramica, isolante perfetto dal punto di vista termico ed elettrico, a quel punto non può più succederti assolutamente niente, a parte i dolori interni provati dallo sfaldamento del tuo corpo indipendente, ma non ero ancora a quel punto, per il momento il mio corpo si comportava con decenza, ero semplicemente solo, letteralmente solo, e non ricavavo alcun piacere dalla mia solitudine, né dal libero funzionamento della mia mente, avevo bisogno di amore e di amore in una forma molto precisa, avevo bisogno di amore in generale ma in particolare avevo bisogno di una fica, c'erano tante fiche, miliardi sulla superficie di un pianeta peraltro di dimensioni ridotte, quando ci si pensa è allucinante quante fiche ci sono, roba da far venire il capogiro, credo che ogni uomo abbia avuto modo di provare questa vertigine, d'altra parte le fiche avevo bisogno di cazzi, o almeno questo era quanto avevano creduto (felice equivoco sul qual poggia il piacere dell'uomo, la perpetuazione della specie, e forse anche quello della socialdemocrazia), in linea di principio la questione è risolvibile ma in pratica non lo è più, ed ecco come muore una civiltà, senza seccature, senza pericoli né drammi e con pochissimo spargimento di sangue, una civiltà muore semplicemente per stanchezza, per disgusto di sé, cosa mai poteva propormi la socialdemocrazia, evidentemente niente, solo una perpetuazione della mancanza, un invito all'oblio.” (pp. 146-147) 

 

In questi giorni ho letto anche i "Primi 3 capitoli del Next Generation Italia di Azione". Al momento  il panorama politico è sconfortante ma se domani dovessi andare a votare credo che voterei Azione di Calenda.


Commenti

  1. Da anni non voto e probabilmente non lo farò mai più (non credo che la collettività si meriti un mio parere gratis, e per poi non tenerne conto...) Mi segno questo Swift, e su Houelelbecq la penso uguale: ho tutti i suoi romanzi e sono contento di averli letti, ma ultimamente mi ha lasciato un po' perplesso, è come se invece di avere nuovi sorprendenti guizzi stesse lentamente... andando a male.

    Spero tanto che lo stesso non valga per me, visto che da oggi sto lanciando il mio nuovo capolavoro, rigorosamente autoprodotto e ... amazzonico. Ma qui, se vorrai, sarai tu a giudicare. :)

    Un abbraccio grande.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Zio, io ho passato una vita a non votare ma negli ultimissimi anni mi è tornata la voglia di farlo e spero di non doverlo fare turandomi il naso, altrimenti tornero' ad astenermi.
      Su Michel penso che abbia un po' detto tutto quello che doveva dire ma continuo a sperare in un'opera veramente spiazzante, per contenuti e stilisticamente, come accadde in passato.

      Sul tuo nuovo libro, intanto un grande in bocca al lupo e spero di leggerlo presto.
      ciao
      And

      Elimina

Posta un commento