Simone Uggetti, mio nonno e il suo processo, Freeman's, Linda Collins, Peanuts

 


Ieri è stato assolto dalla corte d'appello di Milano l'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti. Trascorse dieci giorni a San Vittore e venticinque ai domiciliari. Finalmente ieri ha avuto un po' di giustizia. Stamani lo ho ascoltato intervistato da Gaia Tortora su La7 e mi è sembrato un uomo segnato ma molto fiero. Me lo ricordo bene il giorno che fu arrestato perché sulla quella schifezza che è il blog grillino comparve una sua foto (non voglio nemmeno ripubblicarla) con la sua fronte segnata a mo' di bersaglio col simbolo del PD. Foto che mi fu mandata da un parente grillino/comunista che mi sfotteva per il mio essere garantista e che è il riassunto perfetto di tutta una certa campagna stampa/televisiva/propaganda politica che ha infettato il mondo della politica e del dibattito culturale in questi anni.

Un po' come accaduto a Jonella Ligresti (poi si potrà liberamente discutere dei Ligresti, del loro impero, di come gestivano gli affari, eccetera eccetera) e non venitemi a rompere le scatole che questi sono ricchi, politici perché questa gogna vale per tutti e quando parlate di patteggiamento o rito abbreviato non avete idea di cosa poi significhi essere un povero cristo che non ha soldi, strumenti e non sa nemmeno in che cazzo di buio sia precipitato e come resistere pressioni delle Forze dell'Ordine e della Magistratura.


 C'è un bel libro di cui scrivero' prossimamente di Ermes Antonucci (l'ho promesso all'autore da qualche tempo ma ho la testa un po' vuota):

Il tema del giusto processo, della carcerazione, del garantismo mi stanno a cuore da sempre anche perché mio nonno nei primi anni Cinquanta finì a processo per una storia di truffe. Oltre a gestire l'albergo insieme ai suoi parenti lavorava come ragioniere in una grossa fabbrica della zona. Da quanto ho ricostruito (sono in attesa di ricevere tutti i faldoni del processo) lui e un altro suo collega furono accusati di malversazione, truffe, raggiri. Si dichiarò sempre innocente fino a essere assolto da tutte le accuse, con la condanna dei veri responsabili. Fu un periodo difficilissimo per lui e per la nostra famiglia. In paese tutti cominciarono a dargli del ladro, perse il lavoro, tanta gente smise di frequentare il ristorante e il bar dell'albergo. Mia nonna per lo stress abortì. Mio nonno si era anche da poco lasciato alle spalle i traumi di guerra e lentamente stava ritornando a una vita serena. Mio padre e mio zio erano piccolissimi e non si ricordano di nulla ma mia nonno mi raccontò che mio nonno perse il sonno, la voglia di mangiare. Andava avanti a sigarette. L'assoluzione arrivò come una benedizione ma non riuscì mai a togliersi di dosso il sospetto. Ancora una ventina d'anni fa c'era un gruppetto di stronzi vecchietti, tutti comunisti, che ammiccavano quando parlavano di mio nonno. Una volta uno di questi che aveva la faccia come il culo e pieno di boria staliniana disse quando mi vide entrare in un bar "Coi soldi suo nonno ci sapeva fare... ah in Russia non gliel'avrebbero certo fatta passare liscia". Non dissi nulla ma prima di uscire gli risposi "Siete sempre venuti a bere nel nostro albergo a mangiare, a giocare alle carte e a lasciare i pagherò e non avete mai saldato i conti e mio nonno vi faceva sempre lo sconto e piangevate miseria e gridavate contro i padroni... e chissà come mai avete tutti costruito la casa a due piani, fate le crociere una volta all'anno e avete messo sul conto in banca tutte le ore che avete lavorato in nero." 

.....

Bellissimo disco quello dei Linda Collins.

...

Oggi ci dovrebbero essere ulteriori allentamenti che forse, anche se il cinema è già aperto da qualche giorno, di tornare al lavoro e preparare i popcorn, pulire le sale, sostituire le lampadine (non avete idea di quanto sia difficile riparare le lampade del soffitto di una sala cinematografica) e stamattina ho voluto godermi una giornata di sole davanti al lago cominciando a leggere il nuovo numero di Freeman's intitolato "Amore". Sono arrivato a metà e lo sto trovando davvero bello. Speriamo davvero di tornare al lavoro non solo per i soldi ma anche per me stesso e la mia tranquillità.

...

Dedicato a quelle casalinghe/pensionate/lavoratrici tutte italiane (pugliesi, campane, abruzzesi, calabresi) vicine di casa che sulle scale a tutto volume spettegolano ogni giorno per ore e cianciano di denaro (piangono sempre ma affittano ai turisti le loro belle casette nei loro territori d'origine), sugo, torte, lavatrici, figli, la superiorità dell'Italia (e perché non ci tornate visto che la Svizzera vi fa cosi' tanto schifo se non per tutti i soldi che vi ha fatto guadagnare) polpette, pizza, paesino natio, raccolta punti al supermercato, Padre Pio e San Gennaro e i vari santi dei loro paesi che proteggono da sempre i loro cari.

Tutta la vita la mia ex vicina di casa tossica.

Commenti

Post più popolari