"Panico" di James Ellroy (Einaudi, traduzione di Alfredo Colitto)

 

Gli informatori devono essere credibili e coercibili, e naturalmente vulnerabili alla minaccia di rivelare al pubblico i loro misfatti personali. Sono stato un agente del dipartimento di polizia di Los Angeles per quasi dieci anni. Conosco ogni singolo poliziotto corrotto di questa città. In cambio di una tariffa modesta i miei contatti riveleranno informazioni su tutti i membri dell'alta società, le celebrità, i comunisti, i bianchi scopatori di negri, i farabutti interessanti che conoscono. E ciascuno degli individui oggetto di tali rivelazioni sarà disposto a tradirne altri sei, pur di restare fuori dalla sua rivista. L'equazione matematica che sto postulando si estende all'infinito. Ora, immagino che lei stia pensando: “Gli informatori da soli non bastano”, ed è la verità. Come saprà, stiamo entrando nell'epoca della sorveglianza elettronica. Propongo quindi di installare cimici permanenti in tutti gli alberghi di classe di Los Angeles. Io pagherò manager e impiegati di quegli hotel perché assegnino a celebrità adulterine e omosessuali alcune stanze specifiche, in cui attività sessuali e conversazioni saranno registrate su nastro. Il miglior installatore di cimici al mondo è un ebreo di nome Bernie Spindel. Devo incontrarlo tra nn molto. Il signor Spindel sarebbe felice di entrare al suo servizio e le offre un regalo di benvenuto. La settimana scorsa ha messo dei microfoni in un bungalow del Miramar Hotel, a Santa Monica. Il gestore è un pedofilo masochista, che desidera essere punito (ed è comprensibile) per il suo comportamento aberrante. Io lo castigherò fisicamente ogni mese come deterrente per impedirgli di molestare bambini, e questo lo manterrà ai miei ordini. Gli dirò di mandare tutte le celebrità che gli chiedono una stanza al bungalow numero nove. Per il momento, il regalo di Bernie è un nastro in cui il senatore John F. Kennedy si scopa Ingrid Bergam e le spiega i suoi piani ridicoli per candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, mentre Ingrid sbadiglia e parla dei suoi bambini. L'avverto, la scopata è breve: il senatore Kennedy è un uomo da due minuti.”

Bondage Bob: sguardo fisso, occhi spalancati. 
-Quindi noi...
Lo interruppi: - Quindi noi mettiamo microfoni anche in piscine e saune per finocchi. Quindi, io mando i miei ragazzi dagli informatori che ci forniscono le basi per i nostri pezzi più esplosivi. Li sottopongo alla macchina della verità per assicurarmi che non mentano. Quindi, creo un clima di paura a Hollywood, che è il posto al mondo più perverso e pervaso da un moralismo di facciata. Perché ho un fiato infallibile per le debolezze umane e ho capito da un pezzo che stiamo entrando in un'epoca in cui i ricchi e famosi coltivano un desiderio segreto di essere scoperti. Perché sono disposto a scassinare qualsiasi studio psichiatrico, per scoprire le porcherie relative ai pazienti celebri. Perché sono disposto a soffocare le querele con la minaccia e l'applicazione diretta della forza fisica.” (pp. 49-50

“Panico” (Einaudi, tradizione diAlfredo Colitto) non è il miglior romanzo di James Ellroy perchè la seconda parte l'ho trovata un po' stanca, spompata ma grazie alla figura di Fred Otash (poliziotto, ex poliziotto, infiltrato, guardone, investigatore privato, braccio/occhi/cuori armato del tabloid pieno di immondizia/scandali/invenzioni/scoop “Confidential”, picchiatore, alcolizzato, tossico, cuore tenero/spezzato) il mio amato scrittore statunitense riesce comunque a far vivere su pagina una Los Angeles marcisssima degli anni '50 in piena paranoia anticomunista e affamata di gossip, scandali, montature, omicidi in un'esplosione di violenza straordinaria, di star demolite in tutti i loro veri e presunti/letterari difetti (ci troverete un James Dean che vi farà incazzare parecchio ma James se ne sbatte sempre se qualcuno si possa offendere, che sia vivo o morto o che sia una star incensata o una qualche divinità di sinistra o una qualunque testa di cazzo). 

Ellroy è una vera furia quando ci si mette ed è bellissimo quando ingrana la sesta e incendia la pagina di feroce anticomunismo (fa a fette davvero tutto il mondo di sinistra, politicamente impegnato, rivoluzionario, passionario e quanto ho pensato a tutto un certo mondo del cazzo di oggi che mi sta sui coglioni), prostitute, informatori, tossici, killer, machismo, brutalità, depravazione, intossicazioni, spiate, polizia super corrotta, pompini (e confesso che sono uno di quelli che ama quando la mia compagna me lo prende in bocca e comincia a leccarmelo piano, guardandomi negli occhi e dicendomi Vienimi pure in bocca e ho un'amica che ammalia uomini col sesso orale), droghe/cocktail, pestaggi, corpi fatti a pezzi, stanze ridotte in scannatoifemmine che te lo fanno venire duro appena le guardi, senza mai dimenticare quell'amore che permea tutti i suoi romanzi. Perché in tutti i romanzi di Ellroy ci sono sempre indimenticabili storie d'amore destinate a fallire, appassire, risplendere, trasformarsi in cadavere. E certe volte penso che i romanzi di Ellroy non siano altro che dei straordinari romanzi d'amore.

Sempre grazie a James per farmi sentire vivo, per farmi sentire una merda, per distruggermi nei miei orrori, per non farmi vergognare di me stesso, delle mie ossessioni, dei miei luoghi oscuri. 

E aspetto il prossimo romanzo.

 





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