A proposito di "Annientare" di Michel Houllebecq e altre cosine
Ormai fatico a leggere recensioni e anche a scriverle. E per una scelta ben precisa avevo deciso di non leggere le recensioni attorno al nuovo romanzo di Houellebecq. Prevedevo già cosa ne avrebbero scritto i commentatori di destra e sinistra, tutti interessati a scrivere lunghe pagine infarcite di politica, riflessioni, disamine sociologiche che usano il romanzo solo come un esile pretesto per lasciarsi andare a ogni possibile cagata. Certo, ci sarebbero state letture puntigliose, controcorrente ma non avevo nessuna voglia di piombare nel solito discorso che circonda l'autore francese e non solo. Tutta una noia.
Ho trovato invece il finale meraviglioso, commovente, dilaniante e mi ha fatto pensare alla mia probabile fine.
La potenza di Michel mi è arrivata come una carezza di mia madre mentre stava morendo.
Dove arriverà questo male? Al colon, ai polmoni, all'intestino, al cervello? O magari semplicemente moriro' di Parkinson o cadendo da una sedia.
E comunque sia a Michel continuo a volere un bene dell'anima.
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Sono un membro di Nessuno tocchi Caino e lettore de Il Riformista e mi è appena arrivato questo libro, uscito di cui ho promesso di scrivere prossimamente. Un libro sicuramente controcorrente.
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Sono in fissa con questo album da stanotte.
Ciao Andrea, ho iniziato a leggere "Annientare" per ben due volte, ma per ora ho lasciato questa lettura dopo una settantina di pagine. Come dici tu, ci sono parti superflue e per me anche noiose, e queste parti mi bloccano. Invece "Serotonina" lo avevo letto in un giorno tanto mi era piaciuto.
RispondiEliminaCiao Marta, x me il miglior Michel è quello dei suoi primi libri. Poi io sono anche molto affezionato al suo Cahier. Le ultime opere non li hanno mai del tutto convinto. Le ho anche rilette.
EliminaNe hanno parlato tutti così male che mi è passato l'entusiasmo iniziale. Forse il tuo "semplicistico" riassume bene la quasi totalità delle critiche.
EliminaSo che ce ne sono stati anche tanti che ne hanno parlato molto bene. Il problema non è cio' che pensa Michel del mondo, il suo essere per molti un reazionario, etc, etc, ma di averlo sommerso di stronzate "narrative".
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