Lydia Davis e Philip Roth + The Orielles

 

Leggere e rileggere l'incredibile raccolta di racconti di Lydia Davis "Osservazione sulle faccende domestiche" (Mondadori, traduzione di Adelaide Cioni) è un'esperienza estetica ed emotiva profondissima. La bravura di condensare la scrittura in poche righe o in racconti di trenta pagine. E le mucche. E la perdita della sorella. E il viaggio in treno. E il cane.
 
"Una donna, trent'anni, non vuole lasciare la sua casa d'infanzia. Perché dovrei andarmene da casa? Questi sono i miei genitori. Mi vogliono bene. Perché dovrei andare a sposarmi con un uomo che litigherà e mi urlerà addosso? Le piace però spogliarsi davanti alla finestra. Spero che un uomo la guarderà, quantomeno." (tutto "Una donna, trent'anni", pag. 67) 

....



Ieri libero dal Covid l'ho finalmente preso ma per l'ennesima volta ho vissuto l'insofferenza di entrare in una libreria di "qualità" con un commesso che alla cassa mi fa: "Che voglia di leggerlo... sarà bellissimo ma che voglia..." e le colleghe dietro che ridono, tutte belline, intellettuali, sinistrorse. Tra l'altro, poco prima mi era stato chiesto come mai fossi scomparso da un po'. Sono una persona schiva, non mi piace che la gente mi rompa i coglioni e in un certo tipo di librerie respiro un'atmosfera che mi piace davvero poco. Per fortuna ci sono le varie Amazon, etc, etc ad aiutarmi a evitare con sempre maggiore frequenza questi luoghi insopportabili e che mi levano anche quel minimo di buon umore che ho. 
 

 

Commenti