PD, Elly Schlein, Pos e altre cose
Un disco da ascoltare seduti sul balcone con una confezione da sei di birra assecondando il suono della pioggia battente o sdraiati sul letto a guardare il soffitto disegnando tutti i volti che abbiamo perso per strada.
Uno dei dibattiti che più mi annoieranno e che cercherò di non seguire è quello intorno al congresso del PD e al suo futuro segretario o alla sua segretaria. Confesso che non riesco a capire tutti quelli che apprezzano o squalificano quel candidato o quella candidata di un partito che mai voterebbero o che voterebbero se ci fosse questa o quell'altra ma non questo o quell'altra e discutono di linee di partito e magari nemmeno sono iscritti o magari si vorrebbero iscrivere solo per distruggerlo, eccetera, eccetera. Tutta roba che mi annoia tremendamente. Che democraticamente quel partito, che non voto, scelga ciò che va bene per se stesso, i suoi iscritti che l'Italia va avanti lo stesso con o senza il PD.
Se proprio dovessi esprimermi sceglierei Bonaccini ma solo per esprimere un nome o magari Gori ma preferirei evitare e rimanere zitto.
Della Schlein me ne frega meno di zero.
Come frega un cazzo a Fulvio Abbate, tra l'altro pieno di poesia in questo suo spezzone che coglie un punto decisivo.
Come ormai ne ho le palle piene di tanti che stanno a preoccuparsi di cosa farà il PD e invece non si preoccupano di costruire una propria casa.
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