Giornali, libri, froci, colonizzatori e Yerself is Steam

Una delle cose che più mi infastidisce del vivere in Svizzera è il prezzo dei quotidiani italiani e l'impossibilità di trovare Il Foglio ma anche il fatto che non ci sono delle vere e proprie edicole da queste parti come in Italia e allora quando voglio leggere qualche quotidiano acquisto quello che trovo oppure cerco di comprare qualcosa che abbia idee diverse. Mi piace tantissimo leggere i quotidiani anche di oritientamenti contrapposti. L'unico quotidiano che mi dà il voltastomaco dall'inizio alla fine è Il Fatto Quotidiano. Mentre il The New York Times mi serve per migliorare il mio inglese arrugginito.

E mi piace tantissimo quando torno dal lavoro, stravolto come questa domenica, di leggere i domenicali gratuiti ticinesi perchè ci trovo sempre qualche spunto interessante.

E qui sotto ci sono dei libri arrivati ieri sulla scrivania e i libri di Isherwood e Kipling mi hanno ricordato un paio di episodi che mi accaddero anni fa:

1) Un giorno ero su un treno di ritorno da Milano e stavo leggendo I libri della Giungla che mi aveva prestato mio cognato. Eravamo fermi alla frontiera per dei controlli doganali e la signora seduta davanti a me mi chiese come potevo leggere Kipling che era un razzista e un colonizzatore. Io non risposi nulla ma il resto dei passeggeri sentendo le parole razzista e colonizzatore cominciarono a guardarmi con disprezzo. Per fortuna la signora scese a Mendrisio e la smise di rompermi i coglioni ma quando arrivai a Lugano un tipetto con la barbetta mi affiancò e mi disse che autori del genere avevano contribuito a creare un immaginario tossico, classista, razzista e che io avrei dovuto farmi un esame di coscienza. 

2) "Addio a Berlino" lo lessi la prima volta che lavoravo in Cooperativa e mi piacque tantissimo. Ricordo che a quei tempi mi capitava spessoi la sera o nei giorni liberi di girare in macchina per la Brianza, entrare in un bar e mettermi a leggere a un tavolo e una sera in un Circolo Arci mi si avvicinò un signore con la barba e la maglietta di Che Guerara che mi chiese se ero omosessuale, perchè Isherwood era una scrittore per froci. Io gli risposi che no, non ero frocio e lui si incazzò e mi chiese se avevo qualche problema coi froci e mi gridò che quelli che odiavano i froci era dei fascisti e che erano froci anche loro e io lo guardavo e avevo bevuto tantissimo quella sera e ricordo che mi venne una gran voglia di spaccargli la faccia e invece gli dissi che a Che Guevara i froci proprio non piacevano per un cazzo e poi mi alzai annoiato e molto molto triste e per fortuna a due passi c'era l'Adda a farmi respirare.

3 e conclusione: non mi rompete i coglioni quando sto leggendo e siete moralizzatori o amanti della cancel culture o purificatori di sto' cazzo di qualsiasi provenienza politica e culturale statemi alla larga.




E che disco della madonna che è questo dei Mercry Rev.




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