Richard Powers, una piazza distante galassie da me, indossiamo la kippah
Non tutti i romanzi di Richard Powers mi sono piaciuti e preferisco quelli della sua prima parte di carriera e questo "Operazione anime erranti" (La nave di Teseo) è davvero bellissimo, anche se poi tutte le note di copertina non dicono quanto possa essere ostico e esigente questo romanzo.
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Oggi a Roma c'è una roba che manco riesco a definire. Il popolo della cosiddetta sinistra, del campo largo, della brava gente che si riunisce a coorte, con la delegazione di quel partito che ha una segretaria eletta proprio coi voti di questa gente qui. Gente come Conte, Barbero, Travaglio, Montanari e tutto il resto dei personaggi e discorsi che si vedono bene stamattina in prima pagina su Il Fatto Quotidiano o in onda ogni giorno su La7, sui social.
Liberissimi di farlo e esserci ma lascio perdere e me ne tengo disgustato a distanze siderali. Che orrore.
Ogni volta che vedo queste robe sento sempre la mancanza di Marco Pannella.
Faccio parte di una minoranza in via di estinzione.
Fa niente.
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Europa Radicale ha lanciato questa iniziativa: "Indossiamo la kippah! Appello di Europa Radicale" e Iuri Maria Prado su Linkiesta ha scritto questo gran bel pezzo: "I sommersi, e gli ignorati Se la solidarietà verso gli ebrei non fa notizia, allora la (brutta) notizia è questa".
Sono iscritto a Europa Radicale e la mia kippah è quella che regalò tempo fa il Foglio e la porta sempre con me
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