IL VIAGGIO DELLA SPERANZA IL 19 SETTEMBRE A REGGIO CALABRIA E DAL 21 SETTEMBRE IN SICILIA

 NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS

 Anno 20 - n. 35 - 19-09-2020

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : IL VIAGGIO DELLA SPERANZA IL 19 SETTEMBRE A REGGIO CALABRIA E DAL 21 SETTEMBRE IN SICILIA
2.  NEWS FLASH: IRAN: NAVID AFKARI GIUSTIZIATO NELLA PRIGIONE DI ADELABAD A SHIRAZ
3.  NEWS FLASH: IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, ESECUZIONE DI NAVID AFKARI È ESPRESSIONE DELLA NATURA SANGUINARIA DEL REGIME
4.  NEWS FLASH: APPELLO INTERNAZIONALE AL BAHRAIN: SOSPENDERE LA PENA DI MORTE
5.  NEWS FLASH: COREA DEL NORD: CINQUE FUNZIONARI GIUSTIZIATI PER AVER CRITICATO LA POLITICA ECONOMICA DEL REGIME
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA :


IL VIAGGIO DELLA SPERANZA IL 19 SETTEMBRE A REGGIO CALABRIA E DAL 21 SETTEMBRE IN SICILIA
Come sai “Il viaggio della speranza” è il racconto per immagini, parole e atti dell’VIII Congresso di Nessuno tocchi Caino che si è tenuto nel Carcere di Opera a Milano nel dicembre del 2019.

“Il viaggio della speranza” non è solo un libro, è un viaggio vero e proprio che attraverserà la Sicilia dal 21 settembre al 4 ottobre, venendo dalla Calabria dopo aver attraversato la Puglia. Ci saranno incontri, presentazioni del libro e manifestazioni sui temi a noi cari, a partire dal superamento degli stati di emergenza verso l’affermazione dello Stato di Diritto. La prima tappa in Sicilia sarà a Palma di Montechiaro il 21 settembre, giorno del 30° anniversario dell’omicidio del giudice Rosario Livatino.
Il Sindaco Stefano Castellino, ha scelto questa giornata per accogliere la presentazione del libro “Il viaggio della speranza” - h. 18 al Palazzo degli Scolopi - e presentare la candidatura della sua città a capitale della cultura e del perdono.
Condividi il "cartellone" delle tappe siciliane e, soprattutto, incontriamoci!
Il titolo del volume di 440 pagine, dedicato a Marco Pannella, è tratto dal nome di una associazione americana contro la pena di morte, Journey of Hope - from Violence to Healing (Viaggio della speranza - dalla violenza alla guarigione), costituita da parenti delle vittime di reato e parenti dei detenuti nel braccio della morte che ogni anno, insieme, con una sorta di carovana della pace e della giustizia, attraversano gli Stati Uniti.
Oltre alla Prefazione di Tullio Padovani e alla Lectio Magistralis di Marta Cartabia, il libro contiene le riflessioni, le testimonianze e le emozioni emerse a Opera nei due giorni di un Congresso che, nel concatenarsi degli interventi di magistrati, giuristi, professori universitari, operatori penitenziari e detenuti, a suo modo è stato anch’esso una traversata dal dolore alla guarigione.
A partire dai detenuti di Opera, artefici del proprio cambiamento, il “viaggio” ha raggiunto Strasburgo e i giudici supremi europei, creatori del diritto umano alla speranza. La via della nonviolenza e del Diritto ha poi portato a Roma, innanzi ai massimi magistrati italiani della Corte Costituzionale, che hanno aperto una breccia nel muro di cinta del “fine pena mai”. La Carovana della speranza non si è fermata, ora corre verso una nuova frontiera, quella invocata da Aldo Moro: “non un diritto penale migliore, ma qualcosa di meglio del diritto penale”.
Come nel Docu-film “Spes contra spem - Liberi dentro”, anche nel libro “Il viaggio della speranza”, che dell’opera di Ambrogio Crespi è il seguito letterario, dalle testimonianze – in particolare dei detenuti – emergono con chiarezza una rottura netta con logiche del passato, una maggiore fiducia nello Stato di Diritto, la possibilità del cambiamento anche nel carcere e la conversione di persone detenute in persone autenticamente libere.

Queste le prossime tappe de “Il viaggio della Speranza”:

Sabato 19 settembre – REGGIO CALABRIA
Ore 18:00 Hotel Torrione, via del Torrione 67

Lunedì 21 settembre – PALMA DI MONTECHIARO
Ore 18:00 Palazzo degli Scolopi

Martedì 22 settembre – FAVARA
Ore 18:00
Aula consiliare del Comune, Piazza Cavour

Mercoledì 23 settembre – CANICATTÌ Ore 16:30 Sala della musica - Palazzo Lombardo, Corso Umberto I, 39

Giovedì 24 settembre – GELA Ore 18:00 Pinacoteca Comunale, Viale Mediterraneo, 41

Venerdì 25 settembre – CATANIA Ore 12:00, Hotel Excelsior, Piazza Giovanni Verga, 39

Venerdì 25 settembre – SANTA VENERINA Ore 18:00 Sala consiliare “Maria Grazia Cutuli”

Sabato 26 settembre – SIRACUSA Ore 17:00 Siracusa Institute Cherif Bassiouni Center Via Logoteta, 27 Ortigia

Domenica 27 settembre – MISTERBIANCO Ore 18:00 Piazza Giovanni XIII (Chiesa Madre)

Lunedì 28 settembre – ACI SANT’ANTONIO Ore 18:00 Palazzo Cantarella, Via Regina Margherita, 5

Martedì 29 settembre – MESSINA Ore 15:00 Hotel Royal (Sala Congressi)

Mercoledì 30 settembre – PATTI Ore 15:30 Aula Magna del Tribunale

Giovedì 1° ottobre – SAN GIUSEPPE JATO Ore 17:00 Cinema Siviglia, Piazza del Popolo

Venerdì 2 ottobre – ALCAMO Ore 16:00 – 20:00 Centro Congressi Marconi Corso VI Aprile, 119

Sabato 3 ottobre – PALERMO Ore 17:30 PYC - Villa Trabia, Via Marchese Ugo, 4

Domenica 4 ottobre – PALERMO Ore 10:00 - 18:00 Spazio Lab, Via Faraone 2a


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Sergio D’Elia, Rita Bernardini, Elisabetta Zamparutti

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E riporta il codice fiscale di Nessuno tocchi Caino 96267720587

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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

IRAN: NAVID AFKARI GIUSTIZIATO NELLA PRIGIONE DI ADELABAD A SHIRAZ
Navid Afkari è stato giustiziato la mattina del 12 settembre 2020 nella prigione di Adelabad a Shiraz.
Il direttore di Iran Human Rights, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: "Navid Afkari è stato condannato a morte dopo un processo gravemente iniquo e sulla base di confessioni estorte sotto tortura. La sua esecuzione è considerata un crimine sia dal diritto internazionale che dalle leggi del Repubblica islamica. Il leader supremo Ali Khamenei, il capo della magistratura Ebrahim Raeisi e chiunque sia coinvolto in questo crimine, inclusa la televisione statale che ha mandato in onda le confessioni di Navid, devono essere ritenuti responsabili".
Ha aggiunto: "Chiediamo forti condanne internazionali. Senza forti reazioni internazionali, la vita di molti giovani manifestanti iraniani sarà in pericolo".
Navid Afkari aveva solo 27 anni. Era single, classe 1993, operaio edile e atleta professionista. Secondo la sua famiglia, aveva vinto diverse medaglie nelle competizioni nazionali di lotta.
Navid era stato condannato per l'omicidio di Hassan Turkman, una guardia di sicurezza in un edificio governativo che, secondo i documenti del tribunale, durante i disordini dell’agosto 2018 era stato inviato in borghese tra i manifestanti per identificarli.
Come Nessuno tocchi Caino ha riportato il 29 agosto e il 7 settembre 2010, Navid Afkari, assieme ai suoi fratelli Vahid e Habib, era stato arrestato il 17 settembre 2018. Nell’agosto di quell’anno in diverse zone dell’Iran, soprattutto nelle città di Shiraz, Rasht, Teheran, Mashhad, Ahwaz e Kermanshah, erano scoppiati focolai di protesta, dopo che il governo aveva disposto una pesante svalutazione della valuta iraniana, il rial. Nel corso degli scontri, secondo fonti ufficiali, furono uccisi uno dei manifestanti, e tre agenti di polizia. Vennero arrestate centinaia di persone. I tre fratelli sono stati arrestati con l’accusa di aver avuto ruoli diversi nell’uccisione di un agente in borghese. In seguito, l’accusa è stata meglio precisata: la vittima sarebbe stata Hassan Turkman, un agente di sorveglianza di una società per la distribuzione dell’acqua. I tre fratelli sono stati processati, e le loro condanne sono state confermate dalla Corte Suprema. Navid è stato co
 ndannato a morte, Vahid a 54 anni e 74 frustate, e Habib a 27 anni e 74 frustate. Nei giorni scorsi sul social media Twitter il caso aveva ricevuto moltissima attenzione, e probabilmente in reazione alla campagna iraniana e mondiale di solidarietà nei confronti dei fratelli Afkari, il 5 settembre la televisione statale IRIB aveva trasmesso brani videoregistrati dell’interrogatorio in cui i tre fratelli sembrano ammettere gli addebiti. In seguito, con un audio inviato in maniera clandestina dall’interno del carcere, Navid ha smentito le confessioni, attribuendole a torture e forti pressioni. IRIB sostiene che contro i tre imputati ci sarebbero immagini di alcune telecamere di sorveglianza, ma i fratelli sostengono che queste immagini non esistano, e di fatto non sono state mostrate durante i processi. Il 3 settembre Navid Afkari era stato trasferito nel reparto "Ebrat" (deterrenza) della prigione di Adelabad a Shiraz, considerato un reparto “punitivo” in un carcere di massim
 a sicurezza. Si è appreso in seguito che due giorni dopo, il 5 settembre, anche i fratelli erano stati trasferiti.
Iran Human Rights aveva precedentemente pubblicato alcuni dei fascicoli che documentavano la tortura e aveva invitato la comunità internazionale a contribuire a fermare la sua esecuzione. Tutti i documenti sono stati messi a disposizione della comunità internazionale.
(Fonte: IHR, 12/09/2020)


IRAN: NESSUNO TOCCHI CAINO, ESECUZIONE DI NAVID AFKARI È ESPRESSIONE DELLA NATURA SANGUINARIA DEL REGIME

Il regime iraniano ha giustiziato il 12 settembre 2020 il campione di wrestling Navid Afkari. Navid era stato condannato a morte con l'accusa di omicidio di un agente governativo durante le manifestazioni anti-regime dell'agosto 2018. Il giovane campione di 27 anni è stato impiccato nel carcere di Shiraz. A nulla sono valse le sue denunce di aver subito torture, né la mobilitazione internazionale, a cui si è unita anche la FIFA, per scongiurare l'impiccagione dello sportivo.
Per Nessuno tocchi Caino questa esecuzione è un chiaro atto intimidatorio rivolto a chiunque intenda esprimere dissenso nei confronti di questo regime che riesce a sopravvivere solo seminando terrore e repressione.
(Fonti: Nessuno tocchi Caino, 12/09/2020)


APPELLO INTERNAZIONALE AL BAHRAIN: SOSPENDERE LA PENA DI MORTE

Americans for Democracy & Human Rights (ADHRB) sta lanciando una campagna internazionale di solidarietà, che vede dodici cittadini bahreiniti a rischio imminente di esecuzione in Bahrein.
L’obiettivo della campagna è quello di rimarcare le ingiustizie che questi individui hanno subito sia quando non hanno beneficiato dei loro diritti legali, sia quando non sono stati processati durante processi vergognosi, sia quando hanno ottenuto una confessione forzata con la tortura, come nei casi di Mohammad Ramadhan e Husain Moosa. Tutti questi dodici individui hanno esaurito tutti i loro rimedi legali e rischiano un’esecuzione imminente.
La campagna, lanciata da 10 differenti Paesi (Germania, Francia, Svizzera, Paesi Bassi, Spagna, Irlanda, Italia, Danimarca, Belgio e Libano), include attivisti che espongono foto di prigionieri politici a rischio imminente di esecuzione in Bahrein, in particolare: Hussein Ali Mahdi Muhammad, Hussein Ibrahim Marzuq, Hussein Ali Musa Muhammad, Hussein Abdullah Khalil Al-Rashed, Maher Abbas Al-Khabbaz, Muhammad Ramadan, Hussein Abdullah Marhoon Rashid, Muhammad Radhi Hassan, Musa Abdullah Jaafar, Salman Issa Salman, Sayed Ahmed Fuad Al-Abbar, Zuhair Ibrahim Jassim Abdullah. Gli attivisti hanno anche espresso la loro solidarietà, sia in inglese che in arabo, e hanno chiesto al governo del Bahrein di porre fine alle loro condanne a morte e di rilasciarli, insieme ad altri prigionieri politici.
Sotto l’hashtag #كلا_للأعدام (in arabo) e #EndDeathPenalty (in inglese), la campagna continuerà per un determinato periodo di tempo sull’account Twitter e su altre piattaforme dell’organizzazione. La campagna chiede anche la firma di una petizione congiunta lanciata da ADHRB e International Peace Bureau (IPB) per chiedere al Re del Bahrein di sospendere tutte le condanne alla pena di morte.
Per firmare la petizione usa il link riportato sotto.
Per saperne di piu' :  https://www.adhrb.org/2020/08/petition-urging-the-bahraini-government-to-stop-executing-dissidents/

COREA DEL NORD: CINQUE FUNZIONARI GIUSTIZIATI PER AVER CRITICATO LA POLITICA ECONOMICA DEL REGIME

La Corea del Nord il 30 luglio 2020 ha giustiziato cinque funzionari governativi che si erano espressi contro le politiche economiche del regime, ha riferito il DailyNK.
Tutti e cinque i dipendenti del ministero dell'Economia sono stati fucilati dopo che i dettagli delle loro conversazioni, avvenute durante una cena, sono stati segnalati ai loro dirigenti.
Gli uomini avrebbero apertamente discusso la necessità di una riforma industriale nel Paese militarizzato che produce pochi beni di consumo per i suoi cittadini impoveriti.
I funzionari avrebbero anche discusso della necessità per la Corea del Nord di cercare cooperazione estera nel tentativo di superare le sanzioni commerciali, esprimendo il timore che l'economia stagnante possa ancora peggiorare, senza il rapido apporto di riforme.
Le loro discussioni hanno presto raggiunto i capi del Ministero dell'Economia che hanno denunciato le loro azioni alle autorità, dando il via a un'indagine interna.
Gli uomini, che erano considerati funzionari altamente competenti all'interno del Ministero, sarebbero stati convocati a una riunione dove sono stati arrestati dalla polizia segreta e costretti a confessare di aver cercato di indebolire il regime.
Inoltre, le loro famiglie sarebbero state trasferite in un campo di prigionia politico (Stazione 15) a Yodeok, Hamgyeongnam-do, uno dei luoghi più famosi del Paese per i dissidenti politici.
(Fonti: Mirror, 11/12/2020)

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