"Tutti i nomi di Dio" di Anjali Sachdeva (Codice Edizioni, traduzione di Fabio Viola)


 
"I miei genitori erano genetisti. Credevano fermamente nel potere della scienza di sistemare qualunque cosa, di creare qualunque cosa. Questa convinzione era la loro religione e gli piaceva fare proseliti alla stregua dei cristiani rinati. Quando decisero di avere dei figli videro l'opportunità di condividere la loro fede nella scienza con il mondo intero. Volevano fare dei bambini miracolosi così straordinari che la gente sarebbe rimasta a bocca aperta, era il loro equivalente organico di un cartellone stradale per Gesù. La loro idea originale era sviluppare una procedura in vitro che avrebbe creato due gemelli identici. Ma poi stabilirono che i gemelli non erano abbastanza spettacolari, non rappresentavano una sfida all'altezza. Quindi optarono per sette. Un ovulo fecondato scisso in sette pezzi diede luogo a sette sorelle, tutte identiche. Pleiadi ci chiamava nostro padre, come la costellazione di sette stelle." (pag. 223, dal racconto "Pleiadi")

"Tutti i nomi di Dio" di Anjali Sachdeva (Codice Edizioni, traduzione di Fabio Viola) è una raccolta di racconti che mi ha ammaliato, mi ha trascinato via in una corrente piena di respiri, canti, suoni, fascinazioni. Nove racconti che spaziano splendidamente da un'ambientazione western come ne "Il mondo di notte" (che mi ha ricordato per certi versi lo splendido film "The Homesman" di Tommy Lee Jones) con una ragazza albina, sola in una casa di adobe in mezzo alla prateria, che trova nel sottosuolo la possibilità di trovare se stessa e un mondo che possa finalmente accoglierla, a un road movie delicatissimo e commovente come "Tutto ciò che desideri", dall'ambientazione fantascientifica di "Manus" con un mondo soggiogato a degli alieni che trasformano le mani degli umani in forchette di metallo (con una parte finale da brividi veramente e applausi all'autrice), arrivando alla storia di un uomo che scopre nell'ulato dei lupi uno sguardo nuovo sul mondo in "Logging Lake", dalla storia di un possibile riscatto in uno scavo archeologico in Egitto di uomo vittima di un incidente sul lavoro ne "Il polmone di vetro" a un racconto bellissimo come "L'uccisore di Re" che porta a John Milton e al "Paradiso perduto", dalle storie di sirene, pescatori, solitudini e oceani infiniti in "Robert Greenman e la sirena" per poi perdersi nello splendido racconto femminista che è "Tutti i nomi di Dio" intriso dei rituali magici di due bambine/donne rapite da Boko Haram per arrivare ai deliri scientifici e genetici del racconto conclusivo "Pleiadi" che vi spaccherà il cuore in due se ne avete ancora uno di cuore in questi giorni di merda.
 
Nove racconti che raccontano di uomini e soprattutto di donne che combattono e si scontrano contro le forze della natura, il fondamentalismo, l'industria, la scienza, il giudizio morale, lo spettacolo, le finte ribellioni, la famiglia, gli uomini con le loro sporche promesse e che tutti quanti cercano disperatamente di trovare un posto nel mondo, di superare le sofferenze e il grigiore quotidiano, per poter finalmente vivere e amare liberamente e essere amati. 
 
Nove racconti mai accomodanti, delicati ma feroci nell'aprire ferite dolorosissime nella normalità dei nostri giorni addomesticati, fatti di compromessi, ipocrisie, regole, comandamenti.

Nove racconti bellissimi.
 

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