"Una montagna d'oro" di Andrea Bertagni, il Gottardo, Snowpoet e altre cose
Ogni anno aspetto che arrivi la primavera per arrivare in cima al San Gottardo. Talvolta solo per tornare a casa e altre per proseguire e arrivare a Lucerna, a Berna, Thun, Zurigo o fermarsi magari solo ad Andermatt. Adoro il Gottardo, ce l'ho dentro fin da bambino. Un massiccio che un mio ex collega svizzero mi ha aiutato a conoscere, riempiendomi di storie, leggende e un sacco di cazzate. Oggi era un giorno parecchio sottotono, con alle spalle una notte insonne e leggendo "Una montagna d'oro" di Andrea Bertagni, giornalista luganese de il Caffè, mi sono lasciato un po' andare e mi sono rilassato, anche se l'ho trovata un'opera prima decisamente acerba.
Un romanzo che mescola la costruzione del traforo ferroviario del Gottardo, un caveau pieno d'oro, bordelli, usurai, sparatorie, terroriste (forse l'IRA ai tempi non esisteva in quel modo...), un convento di suore, banchieri, Genova, l'Irlanda, le banche, la Sardegna, una mappa per trovare il tesoro, omicidi, killer a pagamento, misteri e tanto altro. Una storia ben congegnata, magari un po' troppo esile, con uno stile non certo indimenticabile e e troppo piena di colpi di scena e coincidenze, ma con un finale inaspettato e ben giostrato. A questo punto sono curioso di leggere anche il resto delle opere dell'autore per scoprire se c'è stata un'evoluzione stilitistica.
Sempre a proposito di Gottardo il mio sogno è dormire un giorno nell'Ospizio San Gottardo che vedete qua sotto e spero che quest'estate sia la volta buona che riusciremo a prenotare una matrimoniale:
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Ho scoperto gli Snowpoet e il loro ultimo disco "Wait For Me" grazie a questa recensione su Ondarock mi hanno tenuto compagnia mentre a mezzogiorno sperimentavo dei piatti vegani.
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Altro disco della madonna conosciuto grazie al sito musicale amato dal sottoscritto è quello dei FLeUR: "Caring About Something Utterly Useles"
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