Le tossiche alla fermata del bus + Free Throw

Ho già scritto in passato che nell'appartamento sotto al nostro ha vissuto per quasi due anni EMME una tossica di lunga data. Una tipa simpatica, proveniente da una famiglia borghese e dall'italiano perfetto. Se non era al parco nella zona dove stazionano i tossici o strafatta in casa la sentivi cantare tutto il giorno i classici della canzone italiana e Bella Ciao o redarguire la sua splendida cagnetta bianca o parlare e parlare lamentandosi di questo o di quell'altro ma sempre con un'arguzia che mi faceva sorridere. Quando la incontravo sulle scale o al supermercato o per strada sempre un saluto, un buongiorno o anche una scusa se per caso non era in grandi condizioni e intralciava il passaggio. Unghie sempre rosse e vestiti firmati che le portava sua figlia. Al suo posto sono arrivati altri due, forse solo uno, tossici o sbandati giovanissimi che quando sono in forma fanno festa fino alle cinque del mattino. Con una ragazzina che ha una risata talmente forte che è impossibile dormire.

Sabato scorso ero seduto alla stazione dei bus quando dal 5 è scesa una tossica che incrocio da una vita. Anni fa riusciva ancora a camminare, poi è passata a una stampella e infine a un deambulatore. Avrà cinquant'anni e anche lei, seppure distrutta da anni da eroina, si prende estrema cura del proprio aspetto esteriore. 

Stavo scrivendo un messaggio quando da dietro è sbucata EMME insieme alla sua cagnetta e appena l'ha vista muoversi lentamente sulla banchine le ha gridato:

- Ohi, se io sono conciata male tu sei un vero rottame...

E l'altra ha risposto e via di seguito hanno dato vita a questo dialogo

- Ma io non avrei mai avuto il coraggio di uscire con quei cazzo di stivaletti da ragazzina che va al Liceo... e lavala quella cagnetta...

- Guarda che ci siamo andate tutte e due al Liceo cretina e la Jumi ha appena fatto la lotta e sta benissimo. Me l'ha detto anche mia figlia.

- Si' ma una vita fa siamo andate al Liceo e non mi sono mai vestita da troia.

- Sei sempre stata una bigotta di merda.

- Ti sei svegliata con la luna storta?

- Scherzavo Mamma. Perché non andiamo a prendere un caffé? Ho qualche soldino anche per le brioches. Al parco ci andiamo dopo. Con calma. 

- Va bene. 

Nel mentre EMME mi riconosce e mi fa:

- O cazzo gentiluomo tutto bene? Che occhiaie che hai. Fai veramente paura poi tutto vestito di nero. Hai lasciato il cinema per fare il becchino? Buona giornata Andrea, vedi di fare il bravo, mi raccomando.

L'altra mi sorride e mi dice di lasciarla perdere che provoca sempre.

- Ohi Mamma lo fai il vaccino? Se il Governo chiamava noi per fare le punturine del vaccino ci facevamo un po' di soldi. In un giorno avremmo vaccinato tutto il Cantone.

A quel punto si è avvicinato un altro giovanissimo tossico che so che a EMME sta sul cazzo perché li ho sentiti litigare in cortile. Appena l'hanno visto le due hanno cominciato a insultarlo, a dargli del ladro e del cretino e del bambino viziato. Lui se ne è andato a capo chino, sconsolato e umiliato.

Le due poi se ne sono andate lentamente verso un baretto vicino e quando il bus è ripartito le ho viste tutte sorridenti che si stavano rilassando con caffè, brioches e sigaretta.

Tornato a casa ho bevuto qualche birra con la certezze che quelle due donne mi avevano regalato uno dei pochi squarci di luce e serenità in questo anno e mezzo di assoluta merda.

 

- e che scoperta arrivata quasi per caso -

"In the hospital I formulated a picture perfect way To predict when I got out What I thought I’d be strong enough to say But I can’t tell you I don’t know why I can’t tell you My throat goes dry So I’ll call my friends for beers And try to drink away the years Of believing what you wrote in my yearbook There’s no changing the direction those years took now And we’ll play our favorite songs And we’ll have to sing a long To pretend that we’re reliving the old days I’ll pretend that you aren’t stuck in your old ways now It must take a mastermind or some kind of genius To figure out the reasons Behind all of this And why I’m not over it. I’m still not over it and that’s pretty plain to see."

Commenti

  1. Ma, oltre ai tossici, esiste anche qualche altro tipo di umanità, lì dove abiti te? :-)

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    1. Faccio una vita molto ritirata ma ovviamente esiste di tutto. Nel mio palazzo a due colonne ce n'è di ogni.

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    2. Se parli di Lugano ovviamente c'è di tutto ma nei nostri palazzi c'è un continuo cambio di persone, spesso con reddito basso o immigrati o persone che sono in assistenza, tipo i tossici. C'è tutta la parte degli italiani come me che tendo a evitare perché mi stanno davvero sul cazzo, con le casalinghe che rompono i coglioni su tutto e i loro mariti che piangono sempre miseria e poi hanno le case al mare che affittano ai turisti e che anche se vivono e sono nati qui da anni non sanno nulla della vita politica del Ticino... poi loro mi dicono che non sono un vero italiano perché non m'interessa nulla di tifare per l'Italia quando incontra la Svizzera. Con i ticinesi/svizzeri vado piu' d'accordo. Poi ci sono tamil (lui è quello che mi ha passato il lavoro al cinema), croati, serbi, bosniaci, spagnoli, portoghesi, tedeschi.

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    3. L'umanità più varia, insomma. Per certi versi questa cosa mi piace.

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    4. è un bel palazzo (non credo che potrei mai vivere in una casa singola o vicino ai miei parenti) e ci sono delle persone davvero gentili, in particolare una famiglia croata col padre muratore/idraulico che quando ci incontriamo si ferma sempre a parlare con me, chiedendomi del cinema e delle mie condizioni di lavoro.

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  2. Io non lo so quanta luce possa donare il quadretto descritto... gente borderline che può annaspare una vita, ma anche finire sul giornale il giorno dopo..

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    1. Che significa sta roba? Giornali, annaspare... Non volevo fare luce ma ho solo scritto solo di una situazione che mi è accaduta, con due persone molto simili a me per atteggiamento, e che mi ha trasmesso serenità dentro a un mare di merda che respiro da un anno e mezza fra mascherine, morte di persone a me care (una proprio in questi giorni, suicida), perdita di soldi, solitudine, depressione. Che brutto termine "gente". Sono esseri umani come me e come te che ho fatto entrare anche in casa mia e con le quali se mi capita di parlare parlo, mangio, scambio due chiacchiere, oppure litigo o sorrido come faccio con tutti, anche se conduco una vita ritirata. Ho anche abusato d'alcool e ancora oggi ci giro intorno.
      Sono anche io un bordeline se tanto t'interessa, con tre anni di avviso orale sulle spalle e qualche denuncia che non è finita a processo e magari ci finirà un giorno. Ti posso anche dire che una delle persone che mi ha cullato quando ero piccolo, offerto gelati, accarezzato era una prostituta amica di mia madre e ricordo i suoi occhi carichi di dolore e amore. E da sempre, come tutti gli esseri umani, navigo con fatica in questo mondo difficile, complicato.

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    2. Ok ho toppato.. c'è umanità dappertutto, perlomeno dove non c'è cattiveria, anzi, probabilmente c'è più ipocrisia tra gli abbienti vestiti bene. Resta il fatto che vivere al limite sia, appunto un limite, a meno che non lo si scelga. Ma voglio credere che si possa fare a meno di droghe che illudono, o di birre che fanno vedere tutto il bello.
      Poi magari sbaglio. Un po' come tutti.
      p.s. gente siamo tutti, non era un termine brutto, gente sono pure io.

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    3. Ciao Franco, non preoccuparti ogni tanto mi incazzo facilmente. Droga e alcool non aiutano se non per quel breve istante a cancellare tutto ma poi... io spero che le politiche sulle droghe cambino radicalmente e soprattutto, pensando a qualche persona che conosca, si apra come in Svizzera alla somministrazione controllata dell'eroina e alle stanze del buco, almeno per una riduzione del danno e per evitare overdose, eccetera.

      Voglio aggiungere una piccolissima sfumatura al tuo commento quando parli di "abbienti vestiti bene". L'umanità è ovunque e gli stronzi ci sono ovunque. Ho studiato per cinque anni un collegio dove quasi tutti i miei compagni e il resto degli studenti venivano da famiglie abbienti e con cognomi pesanti mentre mio padre aveva la Uno grigia (guadagnava tanti soldi ma fra dentista, collegio e mia madre che non lavorava e una serie di sfighe gigantesche, era sempre quasi a zero e per un certo periodo si licenzio' e fini' in depressione steso sul divano tutto il giorno davanti a me mentre studiavo). Qualcuno mi ha trattato come una merda, con altri ho fatto le classiche amicizie da anni di scuola, altri ancora quando passo da Lecco e mi vedono mi chiamano da lontano per fare due chiacchiere, bere un caffè. Un mio compagno e una mia compagna (lui avvocato, lei appartenente a un impero del cioccolato) hanno sponsorizzato molto i miei libri senza che io ne sapessi nulla. Ma quando ne parlo in questi termini tutti non ci credono, per loro sono andato a scuola solo con un branco di viziati, figli di papà, teste di cazzo, troiette con la puzza sotto al naso e che i miei professori erano delle merde fasciste (solo un paio...). Uno non ci puo' fare nulla per i genitori che ha ma poi è come vive che lo rende una buona persona.

      Buona giornata

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