"Tutte le conseguenze" di Joan Silber (66thand2nd, traduzione di Emilia Benghi) + altre cosette

 

Mi ha irritato sin dall'inizio "Tutte le conseguenze" di Joan Silber (66thand2nd, traduzione di Emilia Benghi), romanzo corale diviso in tre parti. Non sono mai entrato in sintonia con la voce narrante di Reyna (un figlio a carico e Boyd il fidanzato che ha appena scontato 3 mesi in carcere), non ho mai sopportato sua zia Kikki che dopo aver vissuto per anni in Turchia (un Istanbul che per come è descritta sembra uscita da una brochure delle agenzie di viaggio) se n'è tornata a New York con due preziosi tappeti, mi sono annoiato con tutta la parte fra Berlino/Turchia/trafugamento di opere d'arte, non mi sono mai appassionato alla parte noir del romanzo (un improbabile contrabbando di sigarette dalla Virginia a New York in cui si imbarca Boyd col resto dei suoi amici), non ho versato una lacrima per la storia tristissima di Teddy alla guida del camion contro cui si schianta la macchina usata per il contrabbando. 

Sono arrivato all'ultima pagina sfinito e deluso.

C'è solo una cosa che salvo del romanzo: la figura di Lynette, sorella di Claude (il membro della banda che perde la vita), che sogna di aprire un centro estetico. Ecco, lei si sarebbe meritata molto più spazio. 

Tutto qui e speriamo nei prossimi giorni di leggere qualcosa di meglio.

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Mi è arrivato in questi giorni e lo leggerò nei prossimi giorni.

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 - A Shut-In's Lament -

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