Un brutto romanzo, robe penose nel mondo dell'editoria + un appello: "Boycott Beijing! Stand up for human rights!"

 

 

Ci sono spunti interessanti in questo romanzo che ho letto perché amo Milano e amo la Stazione Centrale ma quella vecchia e non quella di oggi ma l'ho comunque trovato  ma veramente brutto questo interminabile, prolisso, noioso, indigesto, pieno di spiegazioni inutili, passaggi ridondanti, robe che ho faticato davvero a digerire.  

Mentre lo leggevo ho pensato al mondo editoriale, alle agenzie, a tante critiche che ho ricevuto da queste agenzie (anche giuste e sacrosante, ovviamente) e poi vedo uscire un sacco di merda come questa.

E mentre ci pensavo sono finito sul bando di un concorso che è questo (e non è una piccola cosa) che mi ha fatto sobbalzare quando sono arrivato a questo punto: "LA PRIMA FASE DELLA SELEZIONE prevede che il Comitato editoriale di The Florence Review individui n. 2 finalisti che si sfideranno in un contest finale." che mi ha fatto vomitare. Contest finale? Ma vaffanculo davvero.

A questo punto è davvero meglio sfidarsi con la roulette russa e chissà se questa gente non comincerà a pensarci per garantirsi visibilità, introiti, fama, statura culturale, lo spazio nei loro festival letterari/culturali di merda.

Un mondo questo che mi fa sempre piu' schifo ogni volta che lo incrocio.

Cazzo, scegliete il racconto che vi piace e premiatelo e finita la storia ma no, vi  serve anche l'intrattenimento, l'attesa, i social, il contest, la situazione giusta, la sfida, la personalità, la voglia di esserci, il riverbero e magari pure qualche tirata sociale.

Che schifo.

Continuo a scrivere e magari un giorno avro' qualcosa di bello da spedire e magari sarà accettato, rifiutato, pubblicato, stroncato, cestinato ma con questo tipo gente non mi va di stare, di condividere un cazzo.

Meglio pulire i cessi, prepare popcorn, leggere, dormire, nuotare, bere vino bianco, giocare col gatto, scopare, rubare.

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E se vi interessa Alde Party, di cui per certi versi faccio parte anche io, ha lanciato questa petizione:

"Boycott Beijing! Stand up for human rights!"

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Commenti

  1. Un altro grande e maledetto outsider, a cui certi ambienti danno il vomito quanto a te, conclude così il suo più recente post blogghifero: "Se uno scrittore talentuoso è un incendio vivente, il sistema editorial-mediatico italiano è, con ogni evidenza, un Canadair." (Immagine ottima, ma fin troppo gentile...)

    La cinA, poi (maiuscola finale spregiativa) andrebbe boicottata sempre, fin dal giorno in cui decise di rompere il cazzo al Tibet (per tacer del covid, di Taiwan, del ruolo di protagonista nello sterminio di Rinoceronti e Elefanti per colpa della sua pseudomedicina superstiziosa di merda, e tanto altro ancora).

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    1. La penso proprio come te sulla Cina ma per molti ormai sembra diventata un modello da imitare. Sul mondo dell'editoria la pensiamo allo stesso modo e oggi vedere le pile di questo libro in due librerie dove sono entrato mi ha fatto star male.

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  2. Ciao Andrea, per i premi letterari di recente ho deciso di agire così: sul motore di ricerca digito le parole chiave "premio letterario-biblioteca-gratuito", in questo modo ho trovato due premi letterari a cui ho partecipato inviando racconti. A volte però penso che così facendo mi distraggo
    e disperdo le mie idee ed energie in progetti piccoli invece di concentrarmi su un'opera di più ampio respiro (=romanzo), dovrei imparare a controllare il mio bisogno di conferme immediate e mantenere lo sguardo fisso verso l'obiettivo del romanzo.

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    1. Ciao Marta ci sono premi, raccolte, riviste serie e per me sono quelle che evitano tutte le stronzate social, le competizioni, le gare, gli obblighi di presenza. Praticamente uno non puo' "vincere" un concorso senza preferire rimanersene a casa, anzi deve pure mandare un video o una lettera dove precisa le gravi motivazioni alla base dell'assenza.
      Stai scrivendo un romanzo? Anche io sono parecchio dispersivo. Sto lavorando a un romanzo e scrivendo piccole/medie cose che magari un giorno penso di riunire in una specie di raccolta.

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    2. Al momento ho terminato un racconto che ho inviato a un premio; ora mi piacerebbe applicarmi alla scrittura di un romanzo, qualche spunto/idea ce l'ho, per il momento però non ho ancora iniziato.

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    3. Ci sono anche bei siti, riviste di racconti online. Sé vuoi ti lascio il link.

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    4. https://www.crackrivista.it/chi-legge-crack-legge/ se vai qui ci sono un po' di riviste, siti dove si accettano racconti. Crack è un bel posto a cui inviare racconti

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