"Il seggio vacante" di J.K. Rowling (Salani, traduzione di Silvia Piraccini)

 

Quasi sicuramente per me è troppo lungo, estenuante, troppo di troppo di tutto ma non sono riuscito a non amarlo questo romanzo di J.K.Rowling del 2012 perché è di una disperazione senza confini mentre racconta di questi uomini e donne pieni di se stessi e delle loro faccende miserabili, della grettezza dell'essere umano, di dolore, di segreti, di ipocrisia, di eroina, di casette del cazzo, di classi, di scuola, di botte, di genitori che non vorresti mai avere ma sono quelli che hai avuto, di soldi, di fallimenti, di violenza, di squallore, di un seggio da occupare, di razzismo, di relazioni farlocche, di povertà, di un sacco di merda che hanno nel cuore, di vita di paese (ma quale paese o quale città o metropoli o cittadina se non la vita di tutti i giorni) che è come una malattia che ti prende alla gola. Un romanzo politico, di quelli veri e che non lisciano il pelo a nessuno e disperato che ti prende alla gola e con un finale pazzesco. Che è un funerale. Che non sistema un cazzo. Perché i morti restano morti. E il mondo resta una grandissima merda. E ti restano solo i cimiteri. I ricordi. I baci non dati. Le scelte non prese. Da dove arrivi. Dove sei arrivato. Cos'hai fatto. O cosa non hai fatto. Il niente. Il caso. Ma quanto ho voluto bene alla Krystal di questo libro. Ma davvero tanto.




Commenti

  1. Della Rowling io sono fermo alla ormai quasi nauseante saga del maghetto, ma mi hai invogliato: me lo segno per le prossime letture.

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    1. Perché nauseante? Non ti è piaciuto? A me non è dispiaciuta la saga. Forse troppo lunga.

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    2. La saga è piaciuta anche a me (credo di essere uno dei pochi ad avere letto tutti i libri senza vedere neppure un film). Nauseante per il troppo successo; dove ti giri c'è Potter: film, articoli, giornali, giornalini, gadget, fanzine (non hai idea di quanta roba esca in edicola su Potter. Addirittura stanno uscendo a cadenza settimanale i vari pezzi per costruire il castello). Mi sarebbe piaciuto che i libri non avessero avuto alcun successo, almeno non ci sarebbe stato tutta la montagna di merda come corollario.

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    3. Quello nausea anche me. Io ci sono affezionato anche perché il figlio di mia cugina, che ha vissuto l'infanzia a casa mia e che ora vive in Nuova Zelanda, ha ricevuto i primi due libri da mia madre e da lì è diventato un lettore onnivoro.

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