Referendum, lettura, misure per contrastare la pandemia, Pj Harvey

Esco felice e insieme triste da questi giorni di decisioni a proposito dei referendum. Sono stato un sostenitore di tutti gli 8 referendum e faccio parte di partiti e associazioni che li hanno promossi e che si sono impegnati nella raccolta firme. Dispiace non poter andare a votare il referendum su cannabis e eutanasia. Aspettiamo le motivazioni che verranno depositate e poi si capirà nel dettaglio. Ne hanno già parlato in tanti e a me colpisce l'ipocrisia di un Parlamento che da anni non riesce a legiferare su questi temi. Per fortuna sono stati accettati 5 dei 6 referendum sulla Giustizia promossi da noi del Partito Radicale e dalla Lega e sostenuti e firmati anche da altri partiti e associazioni ma anche qui sono molto triste perché non si potrà votare per un tema che mi sta a molto cuore e che è una battaglia storica del Partito Radicale, ovvero la responsabilità civile dei magistrati. So già che sarà difficilissimo raggiungere il quorum e confesso che per me non sarà facilissimo fare campagna elettorale coi leghisti e mi auguro anche che tutta quella galassia radicale uscita tristissima dalla cancellazione di eutanasia e cannabis resti unita e non si disperda. Non sarà facile. Di sicuro c'è una leghista che deve una cena a me e alla mia compagna. Spero soltanto che venga dato tutto lo spazio che ci meritiamo noi del Partito Radicale.



Intanto segnalo questa intervista uscita a Carlo Nordio sul Corriere della Sera: "«Ai pm potere senza avere la responsabilità: giusto separare le loro carriere» e anche questa vi invito anche a recuperare il suo video da Gaia Tortora di questo mercoledi' su La7. Splendido su tutti i referendum.


 

E se vi interessa, è nato anche il Comitato garantista per il Sì, trovate il link qui.

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Sono a pagina 60 ma mi ha già rapito e lo sto trovando inquietante, esattamente come una persona di mia fiducia mi aveva detto. "Forse non dovresti leggerlo Andre" e invece lo sto leggendo e in questi giorni di vuoto mentale mi sta dando qualcosa di incredibile.

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Da oggi in Svizzera quasi tutte le misure per contrastare la pandemia sono state revocate. Le mascherine rimangono solo nelle farmarcie, negli studi medici, nella sanità in generale e sui mezzi pubblici. Il certificato Covid viene revocato.  Cio' che mi colpisce è che basta passare la frontiera per trovare un altro mondo. L'ho vissuto sulla mia pelle quando mercoledi' sono andato in una posta italiana e mi hanno chiesto il Pass, oltre a sorbirmi le solite lungaggini burocratiche di qualsiasi ufficio italiano. Non si possono fare paragoni fra i due paesi ma certe volte mi è sembrato che ci fossero due malattie diverse fra una frontiera e l'altra. Ovviamente la malattia non era solo malattia ma anche una malattia politica. Con tutti i suoi limiti preferisco il modello svizzero, sicuramente piu' liberale di quello italiano, e avendo vissuto il primo lockdown in Italia e poi il resto in Svizzera posso solo dire che in Svizzera si è respirata sicuramente piu' libertà. 

Già oggi ho visto tantissima gente entrare al supermercato senza mascherina, altri no e confesso di essere stato molto felice di vedere il bellissimo volto di un paio di cassiere.

La mascherina oggi l'ho indossata lo stesso anche su consiglio medico visto che secondo lui potrei anche essere un soggetto a rischio e dopo questi esami che ho fatto sto prendendo una medicina per sistemarmi. Ma di cambiare vita non so se ne ho davvero voglia.

Il principio svizzero e liberale è la responsabilità individuale e la responsabilità verso gli altri.

Senza obblighi (e ovvio che in Svizzera ci sono stati ma adesso ne ho davvero pieni i coglioni). 

Poi da liberale e libertario le misure costrittive e gli obblighi mi soffocano. 

E ripeto sono a favore del vaccino ma non del Pass e so che è servito solo a far vaccinare le persone. Molto triste come cosa.

E che canzone e che gran figa che è PJ

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