E niente...
Giorni un po' così, fra tanta pioggia e tanto lavoro, fra pochissime ore di sonno e una voglia di farla finita che mi porta a non frequentare nessuno appena esco dal cinema e guardo l'atto di vendita della mia Kia Picanto che ho firmato venerdì scorso. Lo guardo e sento che un pezzo della mia vita se ne è andato per sempre. Ero con mio padre e mia moglie e c'era un gran caldo. Proprio come il giorno che la comprai.
Il primo viaggio che feci fu quello per raggiungere mia madre ricoverata in ospedale. Lei guardò fuori dalla finestra della sua stanza e vide le montagne mentre io le indicavo la mia macchina parcheggiata chissà dove.
Qualche settimana dopo inseguivo a tutta velocità sulla Statale 36 l'autoambulanza che a sirene spiegate la stava trasportando al Pronto Soccorso con un'emorragia interna. Fu una giornata infernale ma lo stesso giorno al supermercato dov'ero andato a prendere qualcosa per mio padre incontrai Silvia che mi abbracciò e mi raccontò di essere appena stata dimessa dal reparto psichiatrico, rassicurandomi che tutto sarebbe andato bene.
Tutto sarebbe andato bene.
Quella sera ci credetti ma non è andata per niente come mi aveva detto.
E in testa questa canzone:
e questo passaggio di John Cheever che rubo a Giulia Passarini:
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