Libri, pandemie, Spiral Staircase, Europa Radicale e Christian Rocca

 

Ho sempre amato girovagare senza una meta fra le corsie e gli scaffali delle biblioteche e delle librerie e trovare libri di cui non sapevo nulla e portarli a casa anche solo per leggerne qualche pagina. Di Termush di Sven Holm (il Saggiatore) non ne sapevo assolutamente nulla ma mi hanno incuriosito le prime tre, quattro pagine che ho letto in biblioteca e allora ho deciso di prenderlo in prestito e l'ho trovato bellissimo. Claustrofobico, angosciante, senza respiro, annientante. Mentre lo leggevo ho ripensato al periodo pandemico e a come mio padre mi impediva anche solo di andare sul balcone per paura che arrivasse il virus e che entrasse in casa nostra e ho pensato anche a un vicino di casa che per respirare camminava nel parcheggio sotto casa appena ne aveva la possibilità. Sembrava una guardia che faceva il giro del perimetro di un carcere. La pandemia è finita da tempo ma il vicino non ha smesso di percorrere quel tragitto. Cammina e guarda verso le macchine, il cielo, i balconi. Saluta e poi via, un passo dietro l'altro. Angosciato, nervoso. Impossibile non pensare poi al 1986 e all'erba che non potevo toccare sotto i palazzi. Una ragazzina mi disse che forse le radiazioni mi avrebbe curato il cervello e fatto diventare un bambino normale. Alla fine al romanzo c'è una bella postfazione di Jeff VanderMeer.
 

 

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Mi hanno parlato molto bene di Rosa Matteucci ma non ho mai letto nulla di lei. Fra non molto esce per Adlephi il suo ultimo romanzo:
 

 
 
e io mi sono preso questi tre in biblioteca:
 
 

e sempre fra i libri sulla scrivania ecco che è arrivato anche questo:


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 Bellissimo disco. Cazzo.

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Molto bello questo incontro con Christian Rocca.

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